Julio Sergio: «Quel gol è stato una pugnalata al cuore»

Maicon: «L'opportunità di fare tre punti c'era, ma siamo entrati in partita con un atteggiamento non buono. È meglio perdere 3-0 che prendere gol come l'abbiamo preso noi». Julio Cesar: «Sul gol potevo fare poco». Cambiasso: «Questa sconfitta non è un dramma»

L'Inter perde la prima partita di campionato ma l'impressione che lascia è di una squadra solida, ben messo in campo, capace di creare, emotivamente salda. Tutto questo potrebbe scontrarsi con il risultato sul campo, sulle diverse opportunità fallite davanti a Lobont, su quelle concesse alla Roma, due, oltre al gol un traversone dalla destra di Menez sul quale la difesa interista è rimasta ferma e Borriello ha mancato l'impatto clamorosamente. Per il resto tanto Inter, una valutazione che cozza con le dichiarazioni dello spogliatoio nerazzurro: «L'opportunità di fare tre punti c'era, ma siamo entrati in partita con un atteggiamento non buono. È meglio perdere 3-0 che prendere gol come l'abbiamo preso noi, ma non meritavamo nemmeno un punto perché non abbiamo giocato bene». È fulminante la critica di Maicon che puntualizza: «Purtroppo abbiamo sbagliato tantissimo e loro ne hanno saputo approfittare, non era l'Inter che ha fatto quella bella partita mercoledì scorso. È mancato tutto: tranquillità davanti alla porta, c'è stato egoismo in zona gol e si è sbagliato tanto». Tutti colpevoli secondo il difensore brasiliano, apparso fra l'altro fra i meno tonici.
Deluso per il risultato anche il portiere Julio Cesar: «Sul gol di Vucinic potevo fare poco, è stato un bellissimo gol. Però la partita doveva finire in pareggio, la Roma non ha creato tanto, mi dispiace aver preso gol proprio alla fine. È una coltellata sul cuore perderla così. Per noi adesso è importante ripartire subito, la cosa buona del calcio e che ci si può rifare subito. Possiamo dimostrare a tifosi e presidente che è stato un passo falso». Una critica dura che non si ferma ai due brasiliani, anche Esteban Cambiasso è in linea pur tentando una via d'uscita: «Abbiamo perso una partita, non è un dramma. Siamo sempre davanti alle avversarie per lo scudetto. È stata brava la Roma, ma anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni. Poteva finire anche in parità».


Un'autocritica da leggere in positivo, la squadra non si è smarrita, un gol nei minuti supplementari non cancella il resto, piuttosto non sono piaciute certe pause, la ramanzina di Chivu, la scarsa incisività di Eto'o e Pandev sotto porta, la nullità preoccupante di Milito sotto rete che questa volta non ha potuto recriminare per la sostituzione a metà riprtesa con l'inconcludente Muntari. Al quale peraltro non si possono addossare particolari responsabilità. La Champions che riparte mercoledì non è un alibi ma solo una buona occasione per mantenere le promesse.

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