E non perdono occasione per testimoniarselo. Un mese e mezzo fa, alla vigilia di Roma-Juventus di campionato, Antonio Conte e Luis Enrique vivevano storie diverse: sugli altari il primo, quasi nella polvere il secondo al punto che persino le sue dimissioni parevano possibili. Poi, all’Olimpico romano finì 1-1 e da quel momento l’asturiano ha preso in mano il mondo giallorosso al punto da sentirsi proporre il prolungamento del contratto. Nel frattempo Conte non è ancora sceso dal piedistallo e, anzi, si è laureato campione d’inverno scacciando i fantasmi della crisi di gennaio che nelle ultime due stagioni aveva sempre colpito la Signora. E per proseguire nella rincorsa al tempo in cui la Juve tutto voleva e quasi tutto vinceva, stasera va in scena a Torino il quarto di finale di Coppa Italia in partita secca: «Non abbiamo grande scelta per quanto riguarda gli obiettivi stagionali - ha detto ieri il tecnico salentino- . Prendiamo tutto. O almeno ci proviamo. La Roma? La stimo, dal momento che ha un’identità di gioco ben precisa.E non è poco».
«In campionato, la differenza con i bianconeri è chiara perché loro sono stati molto regolari e noi no- è il pensiero dello spagnolo - . Un mese e mezzo fa sono venuti all’Olimpico dimostrando di poterci battere in casa nostra: noi dovremmo fare la stessa cosa a Torino. È uno stimolo incredibile sapere che finora non hanno mai perso ». Allenatori e motivatori, questo è quanto. «Conte l’ho affrontato anche da giocatore- ha ricordato Luis Enrique - . Era un lottatore di altissimo livello. La sua squadra sa fare la partita: si vede il suo lavoro, si merita i complimenti». Ricambiati, appunto. Nessuno comunque si tirerà indietro, pur essendo la Coppa Italia una competizione che di solito interessa solo dalle semifinali in avanti. Siccome però Juve e Roma vivono l’anno numero uno della ricostruzione, è impossibile immaginare disinteresse «anche se qualche cambiamento ci sarà per forza di cose », ha spiegato Conte. Senza gli infortunati Marchisio e Pepe, ci saranno intanto Giaccherini e uno tra Estigarribia e Krasic: non l’incredibile Elia, infortunatosi al ginocchio in allenamento e sempre più ai margini. Probabile anche l’esordio da titolare di Borriello, grande ex che con Luis Enrique non si è mai preso ma per il quale non ha speso parole al fiele. «Il calcio è passione ed è normale che, se giocherà, Marco voglia fare bella figura contro i suoi ex compagni - ha spiegato il tecnico romanista -. Ma la linea generale della Juve non cambierà».
Sullo sfondo, il quarto di finale di Coppa Italia dello scorso anno, sempre a Torino: vinse la Roma 2-0 con gol di Vucinic e Taddei. Stasera il montenegrino, che ha lui pure fatto il salto della barricata, non ci sarà: problemi al ginocchio. Spazio quindi a Del Piero. Sempre a caccia, il capitano bianconero, del primo gol stagionale: lo segnasse davanti all’amicone Totti, pochi giorni dopo gli exploit di altri Grandi Vecchi come Henry, Trezeguet e Scholes, la festa sarebbe doppia.
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