(...) Errori sotto porta, gol con il contagocce (appena sei in 28 partite, a Treviso ci si è messo anche un palo di troppo) e soprattutto tensione per il mancato rinnovo del contratto oltre la scadenza del 2008. Ieri al Tenni il brutto siparietto con Fabio Capello che ha minato ulteriormente una già difficile situazione psicologica del gruppo, chiamato mercoledì al dentro o fuori di Coppa con lArsenal.
È bastato il richiamo del tecnico (uno dei tanti nel corso della partita) per un mancato passaggio a Camoranesi - lo svedese aveva fatto la scelta meno logica, servendo al centro Trezeguet, ndr. - per scatenare lira dellattaccante. «Se non ti va bene così, cambiami e metti Zalayeta», la frase secca di Ibra rivolta allallenatore bianconero. Che non ci ha pensato due volte a inserire luruguaiano che si scaldava già da qualche minuto, mentre la punta svedese alza il dito contro il tecnico e impreca prima di sedersi in panchina. «Dopo la partita, tutto finisce», smorza i toni Capello negli spogliatoi. Don Fabio sa bene che con i problemi fisici di Del Piero, ancora incerto per il match di Champions, non può permettersi di rinunciare a Ibrahimovic.
Al di là del fuori programma, la trasferta di Treviso consegna una Juventus ancora convalescente. A differenza dellArsenal che travolge lAston Villa per 5-0. Al Tenni i bianconeri che presentano lo stesso undici di Londra con la sola eccezione di Thuram, sostituito dallincerto Kovac - si dimostrano vivaci nel primo tempo, durante il quale assediano la squadra di casa, come dimostrano i tredici calci dangolo battuti e almeno cinque occasioni da gol (tra cui il palo di Ibra e la deviazione di Zancopè sulla punizione di Mutu, sugli scudi nei 45' iniziali), ma rischiano sulla punizione di Guigou che Zambrotta devia sullincrocio dei pali.
Più al piccolo trotto la ripresa, nella quale il Treviso si affaccia timidamente dalle parti di Buffon, senza però creargli problemi, e regge benissimo il confronto con i più quotati avversari.
«Ottima Juve, è tornata veloce e precisa come non lo era più da tempo», dirà Capello alla fine. Ma questa dichiarazione sembra più figlia della sconfitta del Milan che non del deludente pareggio in terra veneta. La verità è che la Juventus non riesce a far gol nemmeno a una squadra che ne subiva almeno uno da diciassette partite consecutive. E che aveva conquistato gli ultimi punti in casa (tre contro il Lecce che, guarda caso, ieri ha messo la parola fine al discorso scudetto, il 18 dicembre 2005). E così Capello deve rinviare lappuntamento con la vittoria esterna numero 100 in serie A, mentre il collega Bortoluzzi, tecnico della Primavera del Treviso catapultato alla guida della prima squadra ormai retrocessa (in cinque giornate prima di ieri aveva raccolto solo un punto), ora potrà raccontare di aver fermato la Juventus. Che farà bene a riordinare le idee e a ricaricare le batterie per la serata infuocata di mercoledì.
Intanto venerdì pomeriggio il presidente della Rai Petruccioli e lamministratore delegato della Juventus Giraudo hanno firmato a Roma gli accordi tra il club bianconero e lEnte di Stato.
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