Tony Damascelli
nostro inviato a Torino
Con il suo quarantesimo gol nelle coppe europee Del Piero promuove la Juventus. Potrei chiudere qui il discorso di ieri sera. Fino a dieci minuti dalla fine la partita era stata modesta e ancora più modesta la prestazione del capitano goleador che non ne aveva azzeccata una, provocando addirittura i fischi della sua claque e i nervi tesi di Capello. Ha vinto la Juventus sul Bruges, dunque, 1 a 0, risultato piccolo per una sera ancora più piccola. I tifosi belgi si erano portati appresso anche la banda, trombe e chitarre. Quelli juventini hanno risposto con i tamburi assordanti e i cori volgari contro celerini e carabinieri, chiedendo ad alta voce «libertà per gli ultras», non avendo altro da domandare alla vita. I biglietti nominali dovebbero servire anche a individuare chi diffama e insulta, ben individuabile dietro gli striscioni dei vari gruppuscoli. Lo stadio delle Alpi non ha saputo offrire altro, la squallida consueta cornice, diecimila persone in tutto, grazie al gruppo fiammingo, per una partita che valeva la qualificazione della Juventus al turno successivo di Champions. In attesa dei Giochi olimpici, Torino, già sofferta e sofferente di suo, non sa proporre altro che questo.
Il primo tempo è andato via stracco, un palo di Trezeguet, una conclusione feroce di Nedved, un solo tiro del Bruges, finito fuori, con Dufer, verso la porta di Abbiati, addirittura due ammonizioni, Zambrotta e Clement per tre quarti dora di football senza arte e parte, graffiato da quei cori di cui sopra.
Nonostante lammoina, Capello, rinominato don Fabio per le voci che dalla Spagna riferiscono di un suo ritorno a Madrid (Sacchi nuovamente fatto fuori dal bisiaco?), Capello, dicevo, si è agitato durante luso mentre qualcuno dei suoi, Del Piero e Chiellini, per dire, andava a spasso non avendo idee e sangue. Il secondo tempo ha avuto la stessa temperatura, ahimè, con qualcosa in più della Juventus frenata però dai soliti noti di cui ho appena detto, Del Piero fuori fase e da Vieira indisponente per atteggiamento.
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