Capello lascia in panchina Ibrahimovic dopo la lite in allenamento con Vieira. Chissà se si è trattata di una punizione o semplicemente il tecnico di Pieris abbia voluto far rifiatare lo svedese di origini slave perché non al meglio. Del Piero, dunque, fa coppia con Trezeguet mentre Balzaretti è finalmente titolare, viste le sue buone condizioni di forma. De Canio propone due punte Bogdani e Chiesa e una mezzapunta, Locatelli. Chiaro lintento di voler giocarsi la partita (De Canio alla vigilia aveva rifiutato letichetta di Juve2), in fondo la salvezza prima di ieri non era ancora certa. La partenza sprint della Juve mette ko un Siena timido e impacciato. In 480 secondi arrivano i gol di Vieira (colpo di testa su angolo di Nedved), Trezeguet (assist di Del Piero con tanto di rimpallo su un difensore) e Mutu (passaggio di Vieira su uscita maldestra di Fortin). La scelta tattica di De Canio concede un vantaggio enorme agli ospiti (la superiorità numerica a centrocampo). Ovvio che la più forte squadra bianconera approfitti subito della circostanza e chiuda il match in pochissimi minuti. La reazione senese stenta ad arrivare, al torpore in campo si oppone la tensione sugli spalti dove inizia una vera e propria contestazione al Siena. Eppure un minimo di reazione cè: Buffon è costretto a intervenire su due missili di Vergassola e Chiesa dalla distanza, Cannavaro chiude con tempismo sul centrocampista ex Torino, Locatelli coglie il palo di tacco deviando una conclusione dellattaccante. Troppo poco per poter cambiare le sorti di una partita già scritta: la Juve sorniona resta a guardare e non ha nessuna intenzione di forzare il ritmo. Il primo fallo vero del Siena arriva al 34: Foglio atterra Nedved e si becca il cartellino giallo, lunico della giornata, che costa al centrocampista senese la trasferta a Milano con lInter di domenica prossima. E la contestazione aumenta di intensità, i fischi allintervallo sono scroscianti.
Nel secondo tempo le maggiori emozioni arrivano dal tabellone elettronico: lannuncio del gol di Cozza (ex dei toscani) che porta in vantaggio la Reggina sul Messina fa scoppiare il boato del «Franchi». Che si ripete a ogni gol saranno tre - dei calabresi. E mentre lindomabile Chiesa coglie la traversa, Fortin nega il gol a Del Piero e tre minuti dopo Capello lo toglie per far posto a Ibrahimovic. Il capitano non gradisce e si siede in panchina stizzito, la sua è lunica faccia scura di una Juventus che si avvicina allo scudetto. Il Siena resta in A ma senza festa, la curva inneggia ironicamente ai vecchi eroi della squadra (compreso Argilli e lex tecnico Papadopulo).
Marcello Di Dio
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