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Kakà in versione milanista: segna nel derby e rimane aggrappato al Barça

Il Real Madrid batte l'Atletico 3-2, l'ex milanista
apre le marcature. Il Barcellona liquida il
Maiorca e rimane avanti di un punto. Siviglia
perfetto contro il Villarreal, il Valencia quarto
tiene il passo. Ancora vittorie per Deportivo
e Athletic Bilbao, cadono Osasuna ed Espanyol

COME AI TEMPI DEL MILAN. Non ha perso l'abitudine, Kakà. Non sarà più quell'extraterrestre sbarcato a Milano nel 2003 che nessuno sapeva come marcare, ma il vizietto gli è rimasto. Come al suo debutto nel derby di Milano (gol dell'1-0 di testa nel 3-1 finale), così anche il suo debutto nel derby di Madrid è stato bagnato dalla gioia del gol. E che gol. Un destro potente e preciso che già al 5' aveva indirizzato sulla sponda blanca del Manzanarre la partita. Non che l'Atletico imbarazzante di questo inizio stagione abbia reagito proprio immediatamente, eh. Prova ne è il fatto che dopo un'ora di gioco (grazie anche a Marcelo e Higuain), le Merengues conducevano per 3-0. Prova di maturità, svolta? Insomma. La solita ingenuità difensiva costa a Sergio Ramos il cartellino rosso e i Colchoneros ci credono. Prima Forlan, poi Aguero mettono il pepe sulla coda di Pepe & compañeros. Ma è troppo tardi e il Real vince per 3-2.
CAMBIARE TUTTO PERCHÉ NULLA CAMBI. Gattopardescamente, la decima giornata consegna ai tifosi spagnoli una Liga inalterata. Già, perché il successo degli uomini di Pellegrini non scalfisce il punticino di vantaggio che il Barcellona si è guadagnato finora. I blaugrana si affidano all'ennesimo prodotto della Cantera, Pedro, per scardinare un ottimo Maiorca al Camp Nou. Il 22enne canaro porta avanti i catalani, che si fanno riprendere da Nunes. Ma è ancora lui che firma il 2-1. Poi, nella ripresa, si scatenano Henry (gol del 3-1), Ibra (che si procura un rigore) e Messi (che dal dischetto fa 4-1). Inutile il 4-2 di Keita. L'unico neo per il Barça il risentimento muscolare per Ibrahimovic, che però non dovrebbe compromettere la sua presenza contro l'Inter in Champions mercoledì della prossima settimana.
ATTACCHI LETALI. Alle spalle delle due superpotenze, splendono le due più belle realtà del calcio spagnolo: Siviglia e Valencia. I primi hanno acquistato in sostanza il solo bomber dell'Almeria Negredo; i secondi hanno chiuso il mercato senza cedere Villa. E i frutti si vedono. Gli andalusi sono terzi a 22 punti (3 in meno del Real) grazie al 3-2 rifilato sul redivivo Villarreal al Sanchez Pizjuan. Decisivi i gol della coppia di razza Luis Fabiano-Kanoouté. I valenciani, che al momento hanno l'attacco più letale d'Europa in contropiede, si sbarazzano del Saragozza con le reti di Mata, Villa e Pablo Hernandez e rimangono al quarto posto, respingendo l'assalto del Deportivo (2-0 sul campo del Getafe).
RIPRESA BASCA. Sembra passato il momento no per l'Athletic Bilbao. Dopo la vittoria al San Mames della scorsa settimana sull'Atletico Madrid, arriva anche il successo esterno, seppure nella vicina Cantabria. Le reti di Gurpegui e Iraola su rigore servono ai rojiblancos per battere un Racing Santander in una preoccupante fase di involuzione.

Scatto di orgoglio del Malaga che strappa un 2-2 in rimonta a Santa Cruz di Tenerife; bene l'Almeria che blocca un Osasuna che era riuscito ad imporre il pari anche al Barça primo della classe. L'Espanyol cade a Gijon.

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