Kamikaze pronti a colpire l’Europa Minaccia sventata. Per il momento

L'Europa ha rischiato un nuovo 11 settembre con attacchi del terrore coordinati in Inghilterra, Francia e Germania. Una replica della strage di Mumbai del 2008, che costò la vita a 166 persone. «Il complotto era ad uno stato embrionale», ha rivelato una fonte dell'intelligence britannica. Il piano prevedeva l'utilizzo di uomini bomba, assalti suicidi su obiettivi di grande visibilità, come alberghi, metropolitane o monumenti, e sequestri in massa di ostaggi. Non a caso ieri è scattato il quarto allarme terrorismo a Parigi in poche settimane, che ha bloccato per la seconda volta la torre Eiffel.
Il piano sarebbe stato organizzato nelle aree tribali al confine fra Pakistan e Afghanistan da gruppi islamici legati ad Al Qaida. Gli americani hanno sventato sul nascere l'ondata di terrore colpendo gli organizzatori grazie ai bombardamenti mirati dei velivoli senza pilota, che in settembre hanno moltiplicato le missioni.
Gli attacchi «erano ad uno stadio avanzato di sviluppo, ma non imminenti» spiega l'intelligence britannica a Sky news, la tv che ha lanciato la notizia. Poche ore prima, a Parigi, veniva sigillata la torre Eiffel per un allarme bomba poi rientrato. Il ministro degli Interni francese, Brice Hortefeux, parla di un rischio "reale" di azioni terroristiche.
Dalla Germania trapela che l'attacco all'Europa è stato scoperto grazie all'arresto di alcuni giovani tedeschi, di origine musulmana, che hanno abbracciato il kalashnikov al fianco dei talebani. Uno di questi, Ahmed Siddiqi, di origini afghane, era stato catturato dagli americani e interrogato nella base di Bagram. Il talebano con passaporto tedesco è il primo a raccontare del complotto che prevede attacchi simultanei in Europa. Siddiqi era in contatto con la moschea Taiba di Amburgo frequentata in passato da alcuni dei responsabili dell'11 settembre come Mohammed Atta. Lo scorso anno raggiunge un campo di addestramento nell'area tribale pachistana. Nella stessa zona è stato preso in giugno, e poi estradato in Germania, Rami M., un venticinquenne di origine siriana, ma con la cittadinanza tedesca. Lo hanno beccato nascosto sotto un burqa.
Wolfang Bosbach, capo della Commissione Affari interni del parlamento di Berlino, conferma la pista dei talebani tedeschi spiegando che c'è «un aumento nei viaggi dalla Germania verso l'area di confine tra Afghanistan e Pakistan». Sul suolo tedesco sarebbero una quarantina i sospetti rientrati dopo un addestramento al terrore nelle zone tribali. Il più famoso era Bekkay Harrach, alias Abu Talha al Almani, che dal 2007 aveva aderito alla guerra santa internazionale diventando un catalizzatore dei volontari "occidentali" di Al Qaida. Sembra che sia stato ucciso in un bombardamento mirato di un drone della Cia.
I due tedeschi talebani arrestati erano collegati al Movimento islamico dell'Uzbekistan, un'organizzazione terrorista che ha aderito ad Al Qaida trovando rifugio fra Pakistan e Afghanistan. Agli inizi di settembre i vertici dei miliziani uzbechi annidati nell'area tribale pachistana sono stati decapitati dagli attacchi dei velivoli senza pilota. Gli americani avrebbero lanciato un'offensiva preventiva dal cielo, con 21 raid da fine agosto, il numero più alto in un solo mese, per neutralizzare sul nascere qualsiasi velleità di attentati in Europa.
Il 25 settembre è stato ucciso sheikh Fatah al Masri, che aveva preso il posto di Abu Al Yazdi, il capo operativo di al Qaida. Secondo Tim Marshall, responsabile degli esteri di Sky news «diversi leader di al Qaeda sono stati uccisi e questo è il motivo per cui la minaccia terroristica non si è concretizzata».
L'intelligence britannica, però, mette in guardia: «Il piano è stato scoperto, ma potrebbe essere ancora attivo».

Nell'area tribale si annidano i talebani pachistani, un'insieme di gruppi radicali comandati da Hakimullah Mehsud ricercato dagli Usa. Mehsud ha stretto alleanze sempre più strette con i terroristi sunniti, come l'Armata dei puri (Lashkar-i-Taiba) responsabile delle stragi di Mumbai.
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