In Kazakistan vince il satrapo ex comunista

Astana. Dovevano segnare una svolta democratica, registrano invece il ritorno al partito unico di sovietica memoria le elezioni tenutesi sabato in Kazakistan: Nur-Otan (luce della patria), la formazione che fa capo al presidente, Nursultan Nazarbaiev, ha conquistato tutti e 98 i seggi in palio con un sospetto 88,05% dei consensi. Ha lasciato fuori dalla porta i sei sfidanti, che non si sono neanche avvicinati alla soglia minima del 7% fissata dalla nuova legge elettorale. La partecipazione ha sfiorato il 65% dei quasi nove milioni di aventi diritto, contro il 52% del 2004.

Il trionfo sul piano interno dell’ex satrapo comunista Nazarbaiev (al 18° anno di regno incontrastato) comporta però una sconfitta su quello internazionale: gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), pur sottolineando alcuni «progressi», hanno bocciato ancora una volta il voto kazako, stigmatizzando la non trasparenza dei conteggi. L’opposizione annuncia ricorsi e richieste di annullamento.

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