Bepi Castellaneta
da Taranto
È già stato condannato a quattro ergastoli, e adesso ha deciso di confessare altri omicidi facendo luce su diverse storie di terrore e morte che hanno insanguinato la Puglia: lui, Ben Mohammed Ezzedine Sebai, 42 anni, tunisino di Kairouan, noto come il «serial killer delle vecchiette», ha preso la parola durante l'udienza di un processo dinanzi alla Corte d'assise di Taranto e si è accusato di quattro delitti compiuti in provincia di Taranto tra il 95 e il 97. «È arrivato il momento - ha dichiarato l'imputato - di realizzare il mio desiderio di sempre: quello di scagionare tutti i detenuti condannati ingiustamente». Si tratterebbe di nove persone, riconosciute colpevoli di quegli omicidi: tra loro un detenuto che dopo essere stato condannato a diciotto anni ha deciso di togliersi la vita in carcere nel luglio dell'anno scorso. «Sono l'unico capace di dimostrare la loro completa innocenza senza ombra di dubbio», ha dichiarato il tunisino, il quale ha raccontato di aver avuto un'infanzia difficile. «Mia nonna - ha detto - mi faceva picchiare dagli zii, sono stato sempre abituato a girare con il coltello in tasca». E poi ancora: «Sono stato sempre solo, sin da bambino; mi sentivo inutile - ha aggiunto - e spesso mi ubriacavo, non capivo la gravità di quello che stavo facendo. Dopo il mio arresto - ha affermato durante l'udienza - avevo bisogno di un ospedale per essere curato, non di un carcere; ho sbagliato e sono pronto a pagare qualsiasi altra pena». Sebai fu arrestato dai carabinieri al termine di indagini particolarmente difficili. Gli investigatori imboccarono la pista del serial killer dopo aver notato le analogie tra diversi delitti compiuti tra le province di Bari, Foggia e Taranto. In tutti i casi le vittime erano donne anziane. L'assassino seguiva sempre lo stesso feroce copione: riusciva a entrare in casa senza forzare la porta, poi le sgozzava. L'inchiesta si rivelò molto complicata anche perché il serial killer si spostava rapidamente in tutta la regione, ma alla fine gli investigatori riuscirono a ricostruire quella stagione di terrore: la prova schiacciante fu il ritrovamento di oggetti appartenuti ad alcune delle vittime. Poi l'arresto e le condanne.
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