nostro inviato a Silverstone
Per scongelarsi, a Kimi è stato offerto un assist grande così. Ma lha rispedito al mittente come Federer una palla di Nadal. «Se ho urlato la mia felicità nel casco? Non ancora, non è nel mio stile».
Però seconda vittoria di fila, la terza dellanno.
«E sono felicissimo, è uno dei miei successi più belli, qui ci provavo da tempo. Però devo ammettere che, a parte un po di traffico allinizio e i giri dietro Hamilton, vincere è stato anche abbastanza facile».
Ha pure tentato di passare Lewis?
«Sì, ma non volevo rischiare troppo, per cui ho preferito attendere il pit. Sapevo di essere più veloce».
E adesso torna a tutti gli effetti in lotta per il titolo: come nel 2005.
«No, è tutto diverso (sottinteso, allepoca la McLaren si rompeva sempre, ndr). Stavolta ho buone sensazioni al riguardo. Certo che se dovessi ripetermi nelle prossime gare... Ormai mi sento davvero bene su questa macchina, non ho più i problemi di prima, però non sai mai che cosa può accadere».
Come giudica la prima parte del suo mondiale?
«Di certo avrei preferito fosse migliore, anche se, in fondo, mi aspettavo dincontrare alcuni problemi. Ora, però, ne sto uscendo. E sento che farò un finale di campionato davvero forte».
Ora lei ha un punto in più del suo compagno Massa.
«Ma io non corro per battere lui. Io voglio arrivare davanti a tutti. Francamente, non penso a lui; semmai penso che, insieme, dobbiamo far crescere sempre di più questa macchina. Trovo sbagliato se un pilota corre solo pensando a battere il proprio compagno.
Per cui, ormai dimenticato lerrore che lè costato la pole position.
«No, perché sbagliando mi sono reso la vita molto più difficile».
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