Francesco Rizzo
Cera pure il Forrest Gump tedesco, fuori dallAllianz Arena di Monaco, durante Germania-Costarica: Niels Pflueger è un giovane disposto ad andare a piedi fino a Berlino (600 chilometri), facendo pubblicità allo sponsor che gli permetta di vedere la finale. Il suo ottimismo ha portato bene alla Germania, che ha esorcizzato il match desordio del mondiale entrando pure nel libro dei record, perché sei gol nella partita inaugurale non si erano mai visti.
E così, il ct tedesco Jurgen Klinsmann può celebrare la vittoria, anche se le sue parole sembrano più quelle di uno che ha appena evitato di cadere in un tombino. «È andata bene. Con un po di paura, un po di tensione, ma è andata bene. Divertimento, emozione, tensione, bellissima partita. Gli avversari hanno creato pericoli e situazioni del genere si verificheranno ancora». Inevitabile riferimento alla difesa, che non ha propriamente convinto. «Cerchiamo di giocare sempre in linea, capita di sbagliare», se la cava lex bomber dellInter, forse ignaro che qualche piano più su, fra gli ospiti donore, un certo Pelè abbia appena appena definito «prematuro» candidare la Germania al titolo mondiale. «Difesa poco reattiva, Klinsmann ci lavori», è il messaggio di O Rei.
Intanto cè la piccola festa di Philipp Lahm, giocatore del Bayern nato proprio a Monaco, autore del primo gol («il pubblico è stato il dodicesimo uomo») e di Miroslav Klose, 28 anni ieri («I gol del Costarica sono errori nostri»). E Ballack, il grande assente? Pomeriggio in panca e fiducia nel futuro. «Avrei voluto scendere in campo ma sarebbe stato troppo rischioso». Quando rientra il neo acquisto del Chelsea? «I medici lo hanno fermato», spiega Klinsmann, «il polpaccio non è ancora guarito». Lo si attende in campo il 14 giugno, contro la Polonia. Quando invece potrebbe mancare il portiere Lehmann, infortunato alla caviglia.
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