L’80 per cento dei rapporti sono a rischio

Duccio Pasqua

Rapporti a rischio, senza paura dell’Aids. È la realtà che emerge da un’indagine dell’Anlaids nel mondo della prostituzione. Otto clienti romani su dieci chiedono di avere rapporti sessuali non protetti, senza preoccuparsi della probabilità di contrarre l’Aids o altre malattie infettive.
E i prezzi continuano a scendere, con il massiccio arrivo delle ragazze dell’Est europeo, che a seconda della prestazione chiedono da un minimo di dieci euro a un massimo di cinquanta. Sono loro ad affollare di notte le strade della capitale, seguite dalle ragazze dell’Africa centrale e da quelle del Sud America. Non mancano gli uomini, anche ultracinquantenni, e i viados, per lo più sudamericani, solitamente scelti da chi nel rapporto vuole essere soggetto passivo.
Il «Rapporto Prostituzione a Roma», illustrato dalla dottoressa Laura Spizzichino, psicologa della Asl Rm E di Roma, porta alla luce una gran quantità di dati preoccupanti.
«Due clienti su dieci – spiega la Spizzichino – chiedono alla donna di assumere cocaina insieme a loro; questo perché il rapporto, sotto l’effetto della droga, tende a durare di più. Un altro elemento angosciante, in crescita, è la violenza del cliente sulla donna, non intesa come maltrattamenti, bensì come violenza nel rapporto sessuale».
Sorprese anche per quel che riguarda l’identikit del cliente: ha un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, spesso è un professionista che ha una famiglia o comunque un partner fisso, e quando va con una prostituta, o con un uomo che si prostituisce, sostiene di essere costretto a farlo perché in casa non ha rapporti, oppure non è soddisfatto da quelli che ha. «In realtà – continua Laura Spizzichino – il cliente pagando evita qualunque giudizio sulla sua prestazione, e non deve dare spiegazioni in caso di performance non all’altezza. Può pensare solo al proprio benessere».
Il problema più grave è comunque la richiesta di avere rapporti senza preservativo. Chi sceglie il sesso non protetto è disposto a pagare di più, e non si preoccupa del rischio di contrarre malattie come Aids o sifilide. Inoltre, dopo il rapporto, finisce spesso nel tunnel dell’angoscia, domandandosi in continuazione se si è infettato. Ciò comunque non gli impedisce di tornare con la prostituita, né lo spinge a sottoporsi al test Aids. Secondo le statistiche, tre clienti su dieci si innamorano della prostituta.
Il «Rapporto Prostituzione a Roma» si sofferma anche sui cosiddetti «insospettabili». Studentesse, madri di famiglia, professioniste, impiegate, casalinghe, ma anche giovani studenti che con il sesso a pagamento si «guadagnano» le vacanze all’estero o l’auto.

Le donne affittano singolarmente un appartamento o si organizzano in piccoli gruppi, preoccupandosi di non creare sospetti nel condominio, ma si verificano anche casi, soprattutto fra gli studenti, di sesso a domicilio del cliente. Le tariffe sono più alte rispetto alla prostituzione tradizionale, e il prezzo della prestazione dipende dall’avvenenza della donna o del ragazzo, e anche dall’ambiente in cui si svolge l’incontro.

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