L’accomandita sale in Ifil e supera il 68%

Milano. L’Accomandita Giovanni Agnelli & C. Sapa sale in Ifil, dal 65,011% al 68,512% e intorno al Lingotto cresce l’attenzione verso il cda di domani sui conti del terzo trimestre che, per gli analisti, continuano a testimoniare la progressione della crescita di Fiat Group. Inoltre l’8 e 9 novembre il top management della Fiat presenterà alla comunità finanziaria il piano industriale al 2010. Saranno due giornate cruciali per la Fiat che ieri ha chiuso a Piazza Affari in calo dell’1,55% a 13,72 euro. C’è dunque movimento intorno al Lingotto, come dimostra la crescita dell’Accomandita in Ifil. Tolte le azioni proprie in mano a Ifil stessa (1,319%) e detenute tramite Soiem (0,078%), gli acquisti di azioni Ifil da parte dell’Accomandita hanno riguardato il 2,1% del capitale. «Non sono in vista operazioni straordinarie sulla catena di controllo che da Sapa arriva sino a Fiat», ha precisato un portavoce, il quale ha anche ricordato come Ifil viaggi a sconto in Borsa. Dal momento che la valorizzazione borsistica della holding non rispecchia appieno tutto il valore delle attività che ha in portafoglio (dove Fiat pesa per il 60%), l’acquisto di azioni Ifil costituisce «un impiego vantaggioso della liquidità dell’Accomandita». Ma probabilmente i motivi della mossa non si esauriscono qui. Ifil è l’unica e ultima società operativa del Gruppo Agnelli.

Ifi ed Exor, infatti, non sono più holding diversificate e presto abbandonerà la sua natura di finanziaria di partecipazioni anche Sequana. La società francese ha in programma un’assemblea il 30 che sancirà la trasformazione in operatore industriale puro nel campo della carta.

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