Cronache

L’ACCUSA DI PRATICÒ (AN)

Troppa tolleranza per i cittadini extracomunitari che occupano stabilmente le strade e le piazze

L’ACCUSA DI PRATICÒ (AN)

Come consigliere comunale, delegato provinciale alla sicurezza di Alleanza Nazionale, in merito al dibattito aperto sulle colonne del Giornale sui disordini in Francia desidero fornire il mio contributo. Gli eventi parigini di questi ultimi giorni, con l'estensione a macchia d'olio delle rivolte ad altre città francesi,meritano un'attenta analisi sull'eventuale esportazione del fenomeno anche nelle grosse metropoli del nostro paese. È indubbio che a Genova esistano situazione di potenziale tensione vista l'esponenziale aumento del numero degli immigrati avvenuto dagli inizi degli anni 90. Per quanto riguarda Genova, i recenti provvedimenti adottati dal Prefetto con la Polizia di Stato, che ha incrementato i presidi fissi nel centro storico ed il poliziotto di quartiere nelle delegazioni cittadine, vanno proprio nella direzione opposta da quella conclamata dagli amministratori del centro sinistra, con in testa il Sindaco, che lamentano lo scarso stanziamento di fondi per il controllo del territorio. Sarebbe importante che i cittadini genovesi si riappropriassero interamente del proprio centro storico. Dopo il restyling del Porto Antico, della passeggiata in Darsena con l'annesso Museo del Mare, gli edifici urbani prospicienti Via Gramsci avrebbero dovuto rivalutarsi. Ma percorrendo la via che da Sottoripa porta alla Stazione Marittima non si vede altro, nelle ore serali e notturne, che assembramenti di cittadini extracomunitari insediatisi stabilmente nelle case della zona dalle cui finestre i panni stessi fanno bella mostra a dispetto di un ambiente circostante che, apprezzandosi negli anni, rappresenta esattamente l'opposto del degrado. Le periferie urbane della nostra città invece meriterebbero un'analisi più approfondita. L'amministrazione comunale è stata inerte in molte realtà decentrate, le mie battaglie personali hanno spesso riguardato l'illuminazione carente, la cementificazione, le strade dissestate, la riduzione del verde pubblico. A questo vanno aggiunte una concentrazione di immigrazione,prevalentemente ecuadoriana, che certamente sta evidenziando tensioni sociali di convivenza con cittadini di nazionalità italiana. Siamo distanti dalla riproduzione in loco del fenomeno parigino. Gli antenati dei rivoltosi di oggi provengono dalle colonie, eredi dell'espansionismo della grandeur, hanno permesso alla Francia di avere una leva pronta alle spedizioni militari, vedi Indocina, di primeggiare negli sport olimpici e sicuramente questa animosità va vista come la percezione di una discriminazione. A Genova il contesto è diverso.

Gli episodi sono prevalentemente di criminalità organizzata, e pertanto ritengo che l'organizzazione dei controlli di Polizia, di pari passo con l'associazionismo cattolico costituiscano un valido argine all'eventuale insorgere di ribellioni violente.
Consigliere comunale An

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