Roma

L’acqua, un bene da salvaguardare Ma molti romani non ci fanno caso

Alessandra Caputo

Una recente indagine conoscitiva sul risparmio, sulla tutela delle risorse idriche e sulle tariffe nella nostra Regione, effettuata dalla Consulta regionale degli utenti e consumatori, ci presenta una popolazione con poche conoscenze riguardo il bene più prezioso che abbiamo, ovvero l’acqua. Il garante regionale per il Servizio idrico integrato (Sii), l’avvocato Lucia Pitzurra, durante il convegno «Acqua: un bene da tutelare», ha presentato i dati emersi dai 3000 questionari distribuiti su tutto il territorio regionale: 113 comuni per 2000 schede raccolte che si sono aggiunte alle 1000 di Roma. 21 domande suddivise in 5 tematiche principali: smaltimento e controlli, consumo e risparmio, bollette e tariffe, conoscenza Sii e gestore, organi di garanzia. Rispetto all’indagine del 2004 emerge una maggiore coscienza ambientale del consumatore laziale quanto al consumo e al risparmio della risorsa idrica, maggiore soddisfazione rispetto agli attuali gestori. Rimane invariata la scarsa conoscenza da parte del consumatore (81%) dei propri diritti e degli strumenti utili a migliorare il servizio (Carta dei servizi). Si passa invece da un 28% al 19% di chi ritiene adeguato il servizio idrico rispetto alla bolletta. Il 59% degli intervistati non sa ancora cosa sia il Sii e l’81,5% non conosce i dettagli di cui è composta la bolletta. «L’indagine testimonia che, a circa dieci anni dalle norme di attuazione della legge Galli, ci sono ancora degli interventi strutturali da realizzare - evidenzia Lucia Pitzurra -. Con l’instaurazione delle Ato, nella gestione integrata del ciclo delle acque, si è cercato di attuare una politica di riordino delle infrastrutture ormai obsolete da oltre 30 anni, organizzando il Sii secondo criteri di solidarietà sociale, ma il processo, lento e problematico, non è ancora giunto a compimento, in quanto il Gestore unico non è operativo nell’Ato di Rieti». Nel Comune di Roma emergono due dati: la scarsa informazione sulla risorsa idrica e sui servizi ad essa collegati e l’alta sensibilità dell’utente al consumo e soprattutto al risparmio dell’acqua. Tra i municipi spicca il XVII che risulta il più informato e il più sensibile al risparmio; il più scarso è il VII che risulta il meno informato ma comunque attento al consumo ed al risparmio della risorsa idrica. «La pluralità delle tariffe idriche è una delle criticità che si rilevano all’interno del Sii - precisa la Pitzurra - poiché sono caratterizzate da un’evidente disomogeneità legata a vari fattori, tra cui i diversi costi operativi sostenuti dai gestori». Anche Codici, la onlus che si occupa dei diritti del cittadino è intervenuta al convegno sottolineando la mancanza di reali sistemi di controllo pubblico e criticando l’operato dell’assessore Zaratti.

Sono numerose le criticità del sistema idrico del Lazio: tra queste il sistema fognario, le perdite in rete per lo stato di vetustà delle tubature e collettori, la qualità delle acque dove, solo su Roma appare di buona qualità, mentre nelle altre province viene registrata la presenza di metalli inquinanti come fluoro, arsenico e vanadio.

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