L’acqua del rubinetto si chiama San Giorgio

Si chiama «Acqua di San Giorgio», dal nome di uno dei simboli di Genova, e altro non è che l’acqua che esce dai rubinetti delle case genovesi, pronta a entrare in competizione con le acque minerali vendute nelle reti commerciali grazie alla campagna di promozione voluta dal Comune di Genova e Gruppo Iride. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Mediteranea delle Acque, Ato genovese, Amiu e Assovetro, punta a incrementare il consumo di acqua potabile domestica limitando l’acquisto di acque minerali e, di conseguenza, la produzione di rifiuti e il consumo energentico necessario per il trasporto del prodotto. «L’acqua genovese è una delle migliori d’Italia e, dal punto di vista dei controlli e delle garanzie igieniche è pari, se non superiore a quelle commerciali. Il gusto è gradevole e il costo competitivo: 0,001 euro al litro contro i 30 centesimi medi di quella acquistata» ha spiegato l’amministratore delegato di Mediterranea delle Acque Gianluigi Devoto. «Una persona consuma 150 bottiglie d’acqua all’anno - ha aggiunto l’assessore Carlo Senesi -, scegliere di utilizzare l’acqua del rubinetto significa limitare la produzione di rifiuti in plastica ed evitare le spese di trasporto».

All’iniziativa partecipa anche Assovetro che, in occasione di vari eventi fra cui la mostra su Oslo a Palazzo Ducale, regalerà 10.000 bottiglie di vetro e 3.000 caraffe con il marchio «Acqua di San Giorgio» ai genovesi che consegneranno 10 contenitori in plastica destinati al riciclo.

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