Giuseppe Salvaggiulo
da Milano
Per placare le polemiche che hanno investito anche la giunta regionale di Nichi Vendola, lAcquedotto pugliese sta valutando la possibilità di revocare tutte le assunzioni «politiche» operate dallex amministratore unico Francesco Divella ai primi di luglio, pochi giorni prima di lasciare lincarico.
La decisione del Consiglio di amministrazione (restano in carica due membri, dopo le dimissioni di Fabrizio Quarta, che ha lasciato dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per truffa ai danni dello stato come amministratore unico di una società del gruppo Colaninno) potrebbe arrivare già oggi, al più tardi nei prossimi giorni.
In seguito alliniziativa del presidente Riccarco Petrella di avviare uninchiesta interna sulla vicenda, gli uffici dellAcquedotto stanno studiando la possibile via duscita.
La revoca è stata chiesta ufficialmente dai Ds, ma presenta delle controindicazioni. LAcquedotto, infatti, è una società per azioni e opera sulla base delle norme di diritto privato. E quindi non può sciogliersi liberamente da un contratto di lavoro.
Per farlo, deve risarcire gli interessati. Quanto? Gli esperti dellAcquedotto stanno facendo i conti: lesborso dovrebbe aggirarsi sugli 800mila euro.
Unaltra ipotesi allo studio è la rivalsa economica sullex amministratore Divella, autore delle assunzioni contestate.
Il caso è scoppiato una settimana fa e non accenna a chiudersi. Dopo le dimissioni di Pierluigi Introna, figlio dellassessore regionale alle Opere pubbliche, sono trenta gli assunti nei confronti delle quali lazienda idrica potrebbe decidere di risolvere i contratti di lavoro.
Nella lista dei privilegiati ci sono, tra gli altri, figli di sindacalisti di Cisl e Uil, il che ha suscitato lira della Cgil, che parla di «pseudosindacalisti accomodanti».
Il caso del figlio dellassessore Introna ha lambito la giunta, perché la Regione è proprietaria del 100 per cento delle azioni dellAcquedotto.
Alleanza nazionale ha chiesto nei giorni scorsi le dimissioni dellassessore, il quale non le ha date, spalleggiato dal governatore e da tutto il centrosinistra. Per cercare di chiudere il caso, è stato il figlio Pierluigi a lasciare lincarico a tempo determinato allAcquedotto.
Ma resta il problema degli altri assunti.
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