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L’affondo Bossi: «Legnate agli ex democristiani. E Casini è un pirla»

Un Senatùr vigoroso al limite della provocazione, quello che a Reggio Emilia («città culla del Tricolore ma comunque città padana») risponde alle accuse dell’Udc. Umberto Bossi non lascia cadere nel dimenticatoio quanto dichiarato da Pier Ferdinando Casini, che aveva così bollato l’operato del governo: «Berlusconi chiacchiera e la Lega comanda e questo è un danno per il Paese». Parole che non sono andate giù al leader del Carroccio, che interrogato in merito ha risposto indossando i panni del sarcastico Mourinho: «Casini è un pirla».
Tutto risolto? Non proprio, dato che il ministro alle Riforme ha colto l’occasione del comizio elettorale in terra reggiana per scagliarsi contro gli eredi dello Scudocrociato: «Non date un solo voto all’Udc e alle altre sigle. Questo è il passato che cerca di tornare. Quella parte merita solo legnate». Parole poco moderate, in effetti, condite dalla chiosa: «Casini e la sinistra in Aula parlavano degli agricoltori come fossero ladir. Semmai ladri sono i vecchi democristiani».

E per concludere Bossi ne ha anche per Franceschini: «Più che il leader del Pd sembra il capo del partito degli immigrati».

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