Roma

L’Afmal porta la luce ai non vedenti del Benin

Rientrata la missione dei medici volontari di Fatebenefratelli e San Pietro

Duccio Pasqua

Ottocento visite e 85 interventi alla cataratta, 150 visite cardiologiche e 50 interventi di chirurgia generale. Sono le cifre della missione dei medici Afmal in Benin, conclusasi ieri sera con il rientro dell’équipe a Roma. I volontari del progetto «Ridare la luce» hanno riportato in Italia tre bambini, sofferenti per problemi cardiaci congeniti, che verranno ricoverati presso l’ospedale Fatebenefratelli «San Pietro». Ai piccoli verranno fatti approfonditi esami diagnostici e, se necessario, saranno sottoposti a interventi di correzione cardiochirurgica, in collaborazione con l’ospedale «Bambino Gesù», in modo da poter sopravvivere alla loro patologia e riacquistare una adeguata qualità di vita.
L’équipe dell’«Associazione Fatebenefratelli per i malati lontani» ha operato a Tanguièta, presso l’ospedale «Saint Jean de Dieu», costruito nel 1970 e fondato da Fra Mosè Bonardi. La struttura ora è gestita da personale africano che ha collaborato alla realizzazione degli interventi oculistici, grazie alla formazione impartita dai medici volontari italiani. Uno degli obiettivi del progetto «Ridare la luce» è proprio quello di far apprendere, tramite la formazione, le conoscenze e le tecniche che permettano agli operatori locali di operare e curare in futuro.
Nell’ospedale di Tanguièta da più di tre anni non si effettuavano visite ed operazioni agli occhi. La radio locale nei giorni scorsi ha dato notizia della missione italiana e a Tanguièta sono arrivate persone da località lontane, disposte ad affrontare viaggi di centinaia di chilometri pur di raggiungere l’ospedale «Saint Jean de Dieu», che è il più importante centro medico della regione di Natitingou, «La gente visitata è aumentata ogni giorno di più – spiega fra Benedetto Possemato, responsabile della missione e vice presidente dell’Afmal - e si è affidata sempre più fiduciosa nelle mani dei nostri professionisti. L’ospitalità della struttura ospedaliera e delle istituzioni locali è stata eccezionale e ha consentito che la missione riuscisse.

La visita del ministro degli Interni del Benin, Seidou Mama Sika, ma soprattutto i sorrisi della gente del villaggio, ci hanno dato la conferma che il nostro lavoro è stato apprezzato».

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