L’agenzia di Linder cambia «padrone»

Sussulti nel mondo editoriale. La Ali, la mitica Agenzia letteraria internazionale fondata da Augusto Foà giusto 110 anni fa e sviluppata da Erich Linder (1924-1983), il più potente agente letterario italiano del dopoguerra, cambia l’assetto societario. Chiara Boroli, direttore delle relazioni esterne della De Agostini e segretario generale della Fondazione De Agostini, ha acquisito il 65% dell’Agenzia Letteraria Internazionale di Donatella Barbieri, che possiede il restante 35%. Le due socie e amiche hanno annunciato ieri il nuovo assetto societario dell’Ali che, nelle parole di Barbieri, resterà «monumentale, ma diventerà più competitiva». L’agenzia - la numero uno del settore - rappresenta oggi oltre 200 scrittori italiani in Italia e all’estero, oltre a diverse case editrici straniere. Tra i suoi autori, Benedetto Croce, Elsa Morante, Eugenio Montale, Dino Buzzati, Leonardo Sciascia, ma anche i giovani Tiziano Scarpa, Nicola Lecca, Marco Lodoli. Tra gli stranieri, Ezra Pound, J.D. Salinger, Charles Bukowski. Forte di questo patrimonio, Donatella Barbieri, che rilevò l’agenzia dal figlio di Erich Linder, Dennis, nel 1988, venti anni fa, ha pensato a «un progetto di innovazione che garantisse un futuro all’Ali».

Progetto concretizzatosi con l’arrivo di Chiara Boroli che, dopo aver sottolineato di agire come singolo e non per il gruppo De Agostini, ha spiegato che aiuterà Barbieri a varare nuove iniziative, dall’ingresso su mercati emergenti a una maggior attenzione ai diritti secondari dei libri, come quelli per il cinema, internet o la pubblicazione in allegato ai giornali. Al vaglio anche l’acquisizione di nuovi autori: «Finora abbiamo aspettato che fossero gli scrittori a contattarci, ora - ha annunciato Barbieri - cercheremo di uscire dal nostro isolamento».

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