L’Aiea lancia l’allarme: «Teheran prepara missili nucleari»

Mentre il mondo si mobilita per salvare Sakineh, la donna che rischia la lapidazione, l’Agenzia atomica internazionale, l’Aiea, ha ribadito in un rapporto presentato ieri le sue preoccupazioni su un possibile progetto iraniano per costruire un missile nucleare. Secondo le informazioni in possesso dell’Agenzia, Teheran ha già arricchito 20 chilogrammi di uranio al 20%. Nell’impianto di Natanz, si afferma nel rapporto, sono stati prodotti fra febbraio e agosto almeno 22 kg di uranio arricchito al 20%, poi collocati in un cilindro dalla capacità di 25 kg, posto «sotto sorveglianza». Il processo dell’arricchimento di uranio è uno dei passaggi chiave della produzione dell’atomica. Da tempo la comunità internazionale sospetta che l’Iran, dietro il mantello, lecito, dello sfruttamento civile del nucleare, stia lavorando in realtà alla costruzione di una bomba atomica. Tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu per un stop all’arricchimento di uranio e una piena cooperazione con l’Aiea sono state finora ignorate da Teheran, che respinge i sospetti e sostiene avere bisogno del nucleare per sopperire al fabbisogno di energia elettrica del Paese e per fini di ricerca medica. Anche l’arricchimento al 20% di questi ultimi 20 kg è avvenuto in barba alle intimazioni dell’Onu. Nel rapporto si critica poi il rifiuto di Teheran di far entrare gli ispettori dell’Agenzia nei suoi siti nucleari.
Intanto il figlio di Sakineh, lancia un altro grido disperato. Ha paura che la madre possa essere lapidata venerdì, per la fine del Ramadan. «Il Ramadan sta finendo - ha spiegato Sajjad in una conferenza stampa telefonica organizzata a Parigi dal filosofo Bernard-Henri Levy - e le esecuzioni possono riprendere». Poco prima anche Levy aveva fatto lo stesso pronostico anche se, aveva detto, Ahmadinejad sa che un’azione del genere distruggerebbe l’immagine internazionale del regime. «I media iraniani non possono dare lezioni di morale a nessuno», ha poi commentato il filosofo dopo gli attacchi di un giornale conservatore iraniano, ieri, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Parlando a margine di una conferenza stampa per il sostegno a Sakineh, condannata alla lapidazione in Iran, Levy ha aggiunto che il potere iraniano «rappresenta l’immoralità stessa, la corruzione in persona. Trovo un po’ forte che si mettano proprio loro a dare lezioni di morale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica