Strano destino quello della Roma. Che, complice un campionato di inedita mediocrità, riesce a far notizia solo col capitano. Vince, perde, pareggia, la copertina è sempre di Totti. Che ieri però se lè meritata con una doppietta in rimonta sul solito Chievo tutto cuore e nulla più. Nel desolante rimbombo del Bentegodi lopaco primo tempo dei giallorossi e le amnesie difensive sono dunque passate in secondo piano rispetto alle gesta del capitano. Spalletti sa bene che se Francesco non gira sono dolori non solo mediatici. «Grande partita, lui non si smentisce mai, riesce sempre a reagire alle avversità. Io però allargherei il discorso al fatto che la squadra è cresciuta molto nel secondo tempo. Questo al di là delle grandi qualità di Totti».
Il numero 10 giallorosso ha fatto sapere di voler arrivare a 200 gol in carriera e di voler vincere la finale di Champions League che tra due anni si giocherà allo stadio Olimpico. Sì, ma intanto lInter è lontana anni luce e il Lione incombe con i suoi fuoriclasse che stavolta giocheranno in casa. Il 2-2 rimediato al Bentegodi è un risultato che la Roma firmerebbe ad occhi chiusi per il match di ritorno di Champions, ma in quella gara la squadra di Spalletti dovrà stare più attenta a non commettere le leggerezze palesate a Verona. Chievo che in certi frangenti è riuscito a trovare con troppa facilità il fondo, soprattutto sulla corsia di sinistra dove Semioli ha fatto ammattire Cassetti. «Loro sono stati superiori sotto laspetto atletico, per questo sono passati in vantaggio per due volte. Poi noi siamo stati bravi a riaprire la partita: nel secondo tempo la Roma è cresciuta molto, abbiamo messo la nostra qualità in campo».
Questa è comunque una squadra diversa rispetto al girone dandata. Gioca meno in velocità anche se riesce sempre a proporre il calcio palla a terra, una prerogativa che, guarda caso, in Italia è solo dellInter. «Sì, è vero, facciamo tutto più lentamente di prima. In vista del Lione dobbiamo cercare di alzare il ritmo e riprendere a fare le giocate che fanno parte delle nostre individualità, però più velocemente».
Con questo pareggio muore definitivamante il sogno scudetto.
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