L’Alleanza furibonda con Parigi e Berlino

Il segretario generale della Nato, il danese Anders Fogh Rasmussen, ha criticato nel suo intervento la Francia e la Germania

L’Alleanza furibonda con Parigi e Berlino

Non è davvero solo l’Italia a risentirsi del protagonismo francese in questa sempre più anomala iniziativa internazionale in Libia e della pretesa di Sarkozy di evitare che la Nato vi assuma un ruolo di comando. Fonti diplomatiche citate dal Financial Times riferiscono di aperti contrasti su questo tema nel corso delle ultime settimane tra americani e britannici da una parte e francesi dall’altra. Ma anche di un clima di tensione molto marcato al Consiglio Nord-atlantico, dove vengono prese le decisioni che impegnano la Nato, con forti risentimenti espressi (ciascuno a difesa del proprio isolato punto di vista) da Francia, Germania e Turchia.

Una fonte occidentale citata dal quotidiano britannico spiega che i Paesi membri della Nato avevano discusso per settimane con l’obiettivo di giungere a far assumere all’Alleanza il comando operativo della missione libica. «Ma mentre ci stavamo avvicinando sempre più all’accordo, all’improvviso la Francia ha bloccato tutto, il che dapprima ci ha confuso. Poi però divenne chiara l’intenzione di Sarkozy di annunciare gli attacchi proprio appena uscito dal summit parigino dove stava conducendo il suo show».

Sta di fatto che sono stati proprio i francesi a dare il via ai raid aerei sulla Libia sabato scorso, attirandosi accuse di protagonismo per fini propri e di non essersi volutamente coordinati con gli alleati. Queste accuse sono state rimandate al mittente (cioè a Washington e a Londra) da Parigi, che sostiene che i reciproci canali d’informazione sarebbero sempre rimasti aperti. Americani e britannici, però, la vedono diversamente e criticano (Londra in particolare) la pretesa francese di tener fuori la Nato dal comando dell’operazione e di non doverla informare compiutamente delle sue mosse «in quanto - come ha sostenuto un funzionario del ministero francese della Difesa - non era coinvolta nella operazione».

Le tensioni tra angloamericani e francesi sono alla base delle divisioni nella coalizione che stanno minandone l’operatività in queste ore, suscitando i malumori anche degli italiani (con la minaccia espressa da Frattini di riprendere il controllo delle nostre basi qualora il comando delle operazioni non passi alla Nato), dei norvegesi (che denunciando mancanza di chiarezza hanno preferito sospendere la partecipazione ai raid sulla Libia dei propri caccia) e dei turchi (che per ragioni diverse da quelle francesi il comando Nato delle operazioni libiche non lo vogliono proprio).

Resta da dire dell’episodio di lunedì al Consiglio Nord-atlantico, che rivela una volta di più quanto lontana sia la chimera di una politica estera europea comune.

Il segretario generale della Nato, il danese Anders Fogh Rasmussen, ha criticato nel suo intervento la Francia e la Germania: la prima per aver ostacolato il coinvolgimento dell’alleanza di cui fa parte, la seconda per aver rifiutato di partecipare alla missione. Gli ambasciatori di Parigi e di Berlino, per tutta risposta, si sono alzati e sono usciti dalla sala.

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