Roma

L’alta moda romana accende i riflettori a Palazzo Valentini

Emanuela Ronzitti

Si riaccendono i riflettori sull’industria dell’Alta Moda romana. Stavolta è l’amministrazione Gasbarra ad inaugurare in anticipo sul calendario ufficiale la nuova stagione estiva di una tra le più attese kermesse romane. Per quattro giorni - dal 10 al 13 luglio - Palazzo Valentini apre all’haute couture per ospitare quattro grandi stilisti: Fausto Sarli, Lorenzo Riva, Renato Balestra e Raffaella Curiel, proprio coloro che negli ultimi anni hanno contribuito a far brillare l’alta moda nella capitale. E questo, a vantaggio dell’intero settore produttivo romano, in crescita del 31% rispetto al 2004 e con un fatturato di ben 455 milioni di euro di esportazione.
Ad aprire i 4 giorni di sfilate nel cortile di palazzo Valentini, il caposcuola dell’alta moda romana, Fausto Sarli che rimane «abbottonato» però sul contenuto della nuova collezione. A scendere in passerella l’11 sarà invece Lella Curiel che già nell’estate 2004 dedicò proprio da palazzo Valentini, il suo personale omaggio alla madre Gigliola. In questa edizione, ad ispirare la collezione della stilista è stato il suo stesso dna pronto «a riemergere a favore dell’intrigante curiosità per quella parte di mondo», definita appunto «Mittel-Europa, Amore mio», e che sarà anche il nome della sua collezione. Questa nuova raccolta, secondo la Curiel, «è una grande ricerca che copre una fascia di nazioni che partono da Venezia».
Mercoledì 12 tocca invece a Lorenzo Riva e la sua collezione ancora nascosta da un alone di mistero, lo stesso alone che avvolgerà - almeno fino al 13 - il défilé dello stilista triestino Renato Balestra. Ma oltre all’alta moda c’è un posto in prima fila anche per il sociale. In particolare, a favore dell’associazione «Save the Children», alla quale la Provincia donerà 40 mila euro, assieme al ricavato dell’asta di quei capi della propria creazione devoluti invece dagli stilisti per raccogliere fondi da destinare alle iniziative dedicate alla tutela dei minori.
L’evento mondano oltre a rafforzare l’immagine del made in Italy, darà impulso alle oltre 17 mila aziende del settore che operano nella provincia, tanto che il presidente Gasbarra ha tenuto a precisare - quasi a rivendicare un suo diritto maturato come responsabile del settore ai tempi del campidoglio - che l’anticipo sul calendario delle sfilate di Alta Roma da parte della Provincia altro non è che «un modo per dimostrare che le istituzioni sono legate tra loro per promuovere le iniziative e nella moda più le istruzioni fanno e meglio è».

Non escludendo infine, per rafforzare il concetto, l’ipotesi di un ingesso da parte della provincia come partner a pieno titolo in Alta Roma, ma solo dopo che «verrà avviato un vero piano industriale dell’azienda».

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