«Non si può agire sui mal di pancia della gente. Per combattere il degrado servono provvedimenti legislativi ad hoc, non iniziative, come quelle messe in atto, che lasciano il tempo che trovano». Liniziativa cui fa riferimento Adriana Spera, capogruppo del Prc, è la task force - istituita a fine agosto dal Comune - guidata dal comandante dellVIII Gruppo e del gruppo Sicurezza urbana della polizia municipale, Antonio Di Maggio, che ha il compito di fermare parcheggiatori abusivi, mendicanti, lavavetri, portarli in questura e identificarli. Dal 30 agosto sono state fermate e identificate 147 persone di cui 40 lavavetri, 55 commercianti abusivi su aree pubbliche, 20 mendicanti accompagnati da minori (per cui è seguita denuncia allautorità giudiziaria), 32 per attività abusiva di guardamacchine.
Ora il Comune ha intenzione di continuare nella strada intrapresa. Lassessore capitolino alla Sicurezza, Jean Leonard Touadì, al termine di un incontro con il comandante dei vigili Giovanni Catanzaro, ieri assicurava che «i provvedimenti adottati finora non sono provvisori, ma verranno applicati anche in futuro». Lamministrazione deve però fare i conti con Rifondazione, parte della maggioranza capitolina. Già nei giorni scorsi il Prc era stato piuttosto critico nei confronti della task force. E ora aggiunge benzina sul fuoco. «La stessa fermezza vista nel sequestrare secchi e spazzoloni da parte dei vigili - dice il capogruppo del Prc, Adriana Spera - la vorrei vedere nel perseguire il racket che si dice ci sia dietro questa povera gente. E poi a cosa serve, si chiede lesponente di Rifondazione, fermare dei poveracci, considerato che non si possono mandare via, in assenza di leggi ad hoc? Si continua ad agire sui mal di pancia della gente, pensando che il problema di risolva così».
A chi gli domanda se teme che anche a Roma si arrivi alla stessa ordinanza applicata a Firenze, che punisce i lavavetri con pene fino a tre mesi di carcere, il Prc risponde seccamente: «Di fatto quellordinanza nella capitale è già stata applicata senza essere emanata», spiega Spera, la quale è comunque convinta che la linea adottata dallamministrazione capitolina si smentirà da sola. «Sono iniziative che si infrangono col tempo, come è successo per i villaggi della solidarietà». Chiamateli, se volete, spot elettorali.
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