L’Altra Genova è già pronta Musso ha simbolo e gruppo

L’Altra Genova è già pronta Musso ha simbolo e gruppo

Un gabbiano stilizzato che sorregge palazzo Ducale, San Lorenzo, Bigo, Matitone, Lanterna e porta Soprana e la scritta rossa su campo blu «L’Altra Genova»: eccolo il simbolo che accompagnerà la candidatura di Enrico Musso alle elezioni amministrative del 2012. Lui, il senatore uscito dal Pdl, per ora unico ad aver ufficializzato la sua candidatura a sindaco, gioca la prima mossa e riunisce sotto uno stesso tetto altri due elementi fuggiti dal Popolo della Libertà: i consiglieri comunali Emanuele Basso e Giuseppe Murolo con cui costituisce un nuovo gruppo consiliare a palazzo Tursi. «Era inutile proseguire nel gruppo misto dove eravamo in sei con linee politiche differenti - racconta Murolo che ha seguito Gianfranco Fini in Futuro e Libertà -. Ci siamo guardati negli occhi e avendo noi tre una intesa comune sulla maggior parte dei temi abbiamo pensato di formare questa nuova realtà». «“L’altra Genova” è una proposta che inizia in consiglio comunale ma che si apre alla città - spiega Emanuele Basso, liberale eletto in Forza Italia -. Noi proponiamo temi che discuteremo non solo in sede politica ma soprattutto con categorie, professioni e associazioni della città: siamo pronti a far salire chiunque condivida il nostro programma». Il gruppo sarebbe pronto a raccogliere altri consiglieri in prossima uscita dal Pdl, «nessun nome ma posso confermare che qualcuno non è contento di come sta lavorando il Popolo della Libertà e un paio di persone potrebbero seguirci presto» dice Murolo.
Ma cosa sarà l’Altra Genova? All’apparenza sembra solo un cartello che possa meglio evidenziare i contenuti di una futura campagna elettorale, per Emanuele Basso (che sarà il capogruppo) sarà qualcosa di più: «Vogliamo essere un collante del centrodestra. Siamo pronti a dialogare con Pdl, Lega Nord e Futuro e Libertà perché per la città abbiamo obiettivi e programmi comuni». Così Enrico Musso crede ancora nella possibilità di ottenere l’appoggio degli altri partiti del centrodestra e addirittura nella possibilità che gli scenari possano ricompattarsi anche a livello nazionale: «Pdl e Fli in mio sostegno? Me lo auguro ma non sarà la prima volta - assicura Musso -. La divisione è dovuta ad un problema personale tra Berlusconi e Fini, sono convinto che tra qualche mese le posizioni torneranno ad avvicinarsi». Poi lancia una stoccata alla Vincenzi che si lamenta da tre anni dei tagli subiti dal Governo Berlusconi: «Le simulazioni del federalismo fiscale fanno giustizia di molte chiacchiere: le risorse fiscali generate da Genova sono scarse e la città è sempre stata ampiamente assistita dallo Stato: è il Mezzogiorno del Nord».
Intanto il neonato gruppo consiliare si farà promotore di sei mozioni d’indirizzo su macrotemi che stanno a cuore alla città: la prima riguarderà la mobilità urbana con il caso Amt in testa.

«Sono proposte chiare e concrete che vogliono essere di reale opposizione a come Marta Vincenzi governa questa città e a quello che negli ultimi venti anni ha fatto il centrosinistra a Genova» chiarisce Enrico Musso che interviene anche sul caso Ruby: «Ho detto in faccia a Berlusconi che ritenevo certi atteggiamenti sbagliati ancora prima che emergesse l’inchiesta - prosegue -. Dovrebbe chiarire la situazione al Paese prima che alla magistratura. Rimane il fatto che contro di lui c’è un accanimento giudiziario non da oggi e non solo su questo».

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