Roberto Bonizzi
Chiamatele wags, se volete. Laltra nazionale, quella delle fidanzate e delle mogli azzurre, ha giocato la sua personalissima partita allOlympiastadion di Berlino. Sulle tribune, si capisce. Passando di fianco alle colonne reduci dalle Olimpiadi di Berlino 36 hanno preso posto sugli spalti, mantenendo il contatto visivo con il proprio compagno in campo. Sospirando con le dita incrociate durante il riscaldamento. «Speriamo non si faccia male proprio adesso». Con il cuore in gola al momento dellinno di Mameli. In piedi, a ritmare il tempo con le nocche delle mani. Cantando a squarciagola. La capitana è Daniela Cannavaro. Indossa la fascia (virtuale), come il marito. Per la finale, poi, cè anche la maglia celebrativa. Sulla schiena «Cannavaro» (e chi se no?) e un 100 dorato, come il numero di presenze collezionate dal difensore centrale nella finalissima contro i francesi. «Me lha fatta fare lui» confessa Daniela. Che dallesordio vincente contro il Ghana non ha mai cambiato abbigliamento. Da partenopea verace, la superstizione ha il suo peso. Quindi zeppe ai piedi e jeans, occhiali scuri. E occhi attenti dietro alle lenti giganti per tenere sotto controllo i due figli maggiori, Cristian e Martina, che sono stati con lei in Germania fin dal primo giorno. Il piccolo Andrea, che arriva in Germania solo per le partite, in braccio.
La capitana, insieme a Daniela Materazzi, Valentina Zambrotta, Monica Gattuso e Alessandra Peruzzi, ha ottenuto una licenza speciale dal ct Marcello Lippi. Nel trasferimento da Duisburg a Berlino hanno viaggiato insieme ai giocatori. Si è fatta trovare allOlympiastadion Jessica Grosso, moglie di Fabio, goleador deccezione a due minuti dalla fine nel match contro la Germania. Lei è lunica a non aver mai indossato la maglia azzurra. Non riesce a infilarla, causa gravidanza. Per il gran finale si è infagottata in una canotta con i disegni del pallone. Il pupo (a cui il marito ha già dedicato la rete più importante della sua carriera) nascerà a settembre. Al suo fianco, per lamicizia dei trascorsi fianco a fianco in tribuna alla Favorita di Palermo, Carla Duraturo, fidanzata di Simone Barone, in rigorosa canottiera tricolore. Vicino Alice Bregoli, fidanzata storica di Alberto Gilardino. Maglia personalizzata e scarpe da tennis: «Così è più comodo saltare in piedi e urlare».
Nel settore Totti cè grande affollamento. Il numero 10 ha comprato 120 biglietti in totale. Familiari, parenti e amici. Ilary ha registrato fino a venerdì sera unaltra puntata del Festivalbar, poi ha preso laereo per Berlino. Con lex letterina anche il figlio Cristian insieme ai nonni paterni Enzo e Fiorella. Nella sfida tra bellezze tutta interna allo spogliatoio non può mancare Alena Seredova. Ceca dorigine, ma italiana per amore. Inquadratissima da obiettivi e telecamere, la compagna di Gigi Buffon indossa la maglia del portierone (quella blu con bavaglio bianco, sopra a una canotta) e ha occhi solo per lui. Ma il numero 1 azzurro nei giorni scorsi ha frenato: «Matrimonio in vista? Non penso proprio».
Maglia bianca vintage personalizzata «Del Piero» per Sonia Amoruso, moglie di Pinturicchio, unaltra stakanovista delle wags. Sempre presente sugli spalti e nelle mezze giornate di libertà per consolare il suo Alex (quando è rimasto in panchina a guardare) o per gioire con lui (dopo la perla del 2-0 ai tedeschi in semifinale). In occasione della finalissima si è vista tra le wags anche Arianna Iaquinta. Ha lasciato Edoardo alla madre e ha viaggiato in macchina con i suoceri fino allOlympiastadion. Con loro anche nonna Adele, 81 anni. Per lei è stata una prima volta. Per la prima volta lontano da Cutro, paesino della Calabria vicino a Crotone. Per la prima volta allo stadio. Nello spicchio azzurro dello stadio anche Karina Camoranesi, moglie delloriundo argentino.
In tribuna spazio pure per la «ct» delle mogli. Simonetta Lippi, anche lei sempre presente, insieme alla figlia Stefania e al nipotino Lorenzo. Tra i single fino allultimo si segnala Luca Toni.
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