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L’altra vittima dell’orco: «Io l’avevo denunciato ma nessuno mi credeva» Lasciato libero nonostante fosse accusato anche di aver violentato tre anni fa la nipotina della convivente

Napoli«Ma perché nessuno mi crede, Modestino mi ha toccata 50mila volte». È il racconto di una bambina di 5 anni, presunta vittima del mostro dell’Arenaccia, arrestato due giorni fa, per le violenze su Dario, 12 anni, stuprato in un sottopasso di piazza Poderico, a poche centinaia di metri dalla Stazione centrale.
Adesso tutti a chiedersi come mai Pasquale Modestino, 53 anni, operaio fognario, fosse libero e non in carcere nonostante le agghiaccianti rivelazioni della bambina. Per questi abusi, l’orco non ha fatto un solo minuto di carcere. Certo, è stato rinviato a giudizio dal gip presso il Tribunale di Napoli ma, mai arrestato perché gli elementi emersi dall’indagine, non furono ritenuti dal pm sufficienti per rinchiuderlo in cella. Lascia perplessi la decisione della Procura di chiedere l’incidente probatorio con la bimba(nle frattempo allontanata da casa), due anni e mezzo dopo l’apertura dell’indagine e viene fissato dopo 4 mesi dal gip. Il processo a carico dell’operaio comunale, inizierà a maggio prossimo.
Modestino in cella ci è finito solo due sere fa, grazie alla polizia che ha risolto il caso in 48 ore ma, anche in virtù delle coraggiose dichiarazioni di Dario. Forse, la sua è una violenza che poteva essere evitata se fosse stato ascoltato il disperato grido di aiuto della bambina, prima alla nonna paterna, convivente di Modestino, poi alla nonna acquisita (risposatasi con l’ex marito della convivente dell’operaio comunale) che, invece, denunciò tutto in Procura. La storia ebbe inizio quando la maestra della bimba la convocò per riferirle che la piccola aveva dei forti dolori all’addome. A casa, la bimba, si confidò. «Nonna, ti voglio dire tutta la verità, non è la prima volta che ho questi dolori, l’ho raccontato anche a mamma e all’altra nonna, la colpa è di Modestino». La piccola raccontò nei minimi particolari i suoi allucinanti giorni trascorsi in casa con l’orco. «Di pomeriggio, quando io stavo sul letto a guardare i cartoni animati in camera mia, a casa di nonna, Modestino si alzava dal suo letto, che era in un’altra stanza, e si infilava nel mio. Mi diceva, adesso ti faccio i massaggi e cominciava a toccarmi. Io sentivo dolore e allora lui scappava. Lo ha fatto 50mila volte, anche tu non mi credi? Perché nessuno mi crede. Quello che ti ho detto è la verità».
Dal racconto della bambina, si evince che in famiglia, tutti sapevano che lei era finita nelle grinfie dell’orco ma, a parte la nonna, mai nessuno l’ha ascoltata. Anche il padre e la madre, sapevano ma, non hanno fatto nulla per proteggerla da Modestino, perlomeno cacciarlo di casa. Il padre, il 16 maggio 2006, fu interrogato dagli inquirenti. «Mio padre mi raccontò che Pasquale Modestino aveva abusato sessualmente di mia figlia. Mia figlia mi ha detto che Modestino si masturbava in sua presenza e la toccava. Quando l’ho incontrato, gli ho chiesto: "Ma non è che quando eravate ubriaco, avete toccato la bambina?". Ma lui ha negato tutto, dicendo che erano solo invenzioni di mia figlia».


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