L’amaro addio del primario da gradinata

Ha il solito camice bianco, ti accoglie con la solita vigorosa stretta di mano, ma non con il solito sorriso. No quello proprio no, non ce la fa. Dietro l'abbronzatura di una settimana in Sardegna ritagliata tra la fine del campionato, i suoi impegni in Asl e il ritiro già programmato, Mauro Casaleggio, specialista in medicina dello sport e medicina fisica e della riabilitazione, non riesce a nascondere tutta la sua amarezza per la brusca separazione dal Genoa dopo 19 anni. Una decisione improvvisa ufficializzata ieri mattina con uno scarno comunicato. «Il Genoa Cfc - si legge nella nota - comunica che per la stagione sportiva 2006/07 le funzioni di responsabile sanitario e medico sociale saranno svolte dal dottor Lucio Genesio. Il Genoa Cfc ringrazia il dottor Mauro Casaleggio per la professionalità e la passione profuse nello svolgimento della sua attività». Non una riga di più per salutare, forse, il personaggio più longevo nella storia rossoblù degli ultimi vent'anni. «Ho accolto la notizia con profonda amarezza - ha dichiarato Casaleggio - è un fulmine a ciel sereno, proprio non me lo aspettavo anche perché con Preziosi e i suoi collaboratori mai c'era stato un contrasto o un dissapore anzi, semmai il contrario». È stata una comunicazione dell'amministratore delegato Alessandro Zarbano a dargli la notizia motivando la decisione con la volontà della società di avere a disposizione un medico 24 ore su 24. «Prendo atto che evidentemente il Genoa vuole creare un settore sanitario nuovo - ha commentato - vuole operare una ristrutturazione. E allora mi aspetto che oltre a me cambi anche il resto». Da oggi Casaleggio sarà un semplice tifoso come lo era prima di entrare nel Genoa.

«Ma io lascio sempre una porta aperta» commenta. In fondo quei colori gli restano comunque nel cuore, sul cuore proprio come le penne, rossa e blu, che tiene nel taschino del camice bianco mentre riceve i pazienti all'Istituto Baluardo.

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