A tavola è sempre questione di gola. Basta scorrere la classifica del «Premio Bancarella della Cucina»: nei primi due libri classificati il «peccato» è presente addirittura nel titolo. Sul punto più alto del podio, infatti, la giuria - alla presenza del «conduttore» Edoardo Raspelli - ha fatto salire «Gola, mater amatissima», edito da De Ferrari, che è frutto delle ricerche di Paolo Aldo Rossi, docente di Storia del pensiero scientifico allUniversità di Genova, e Ida Li Vigni, insegnante di Lettere al Liceo artistico Paul Klee, che si occupa del pensiero medico. Il volume mostra da un lato il legame fra arte culinaria romana e cucina medievale, dallaltro il disegno degli scenari produttivi, sociali e culturali che si delineano dietro la nascita dellarte culinaria. «Sfata i vari luoghi comuni - spiega fra laltro Ida Li Vigni - tra cui luso delle spezie come conservanti e quello relativo alla tarda introduzione della forchetta». Il libro, osservano poi alcuni critici, si fa apprezzare anche per le numerose ricette tratte dalle fonti documentate dellepoca. Dietro il volume edito da De Ferrari, si è classificato «Lamore goloso» (Ponte delle Grazie) di Roberta Schira.
Ma tra i finalisti del Bancarella della Cucina cerano anche tipologie diverse di approccio al cibo: «Muscoli, storie e ricette di cozze» di Salvatore Marchese, «Teatro e maccheroni» di Elio Palombi, e «La piadina romagnola tradizionale» di Graziano Pozzetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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