L’Ambra Jovinelli non cambia strada Una stagione all’insegna delle coppie

«Tosta, allegra, forte, che affonda a piene mani nel mondo reale per esplorarlo con leggerezza e, insieme, con profondità». Serena Dandini sintetizza così la stagione 2007/08 dell’Ambra Jovinelli e ci tiene a ribadire che le linee programmatiche, visti gli ottimi risultati raggiunti (primo teatro per media di incassi tra gli spazi romani con 500/900 posti), sono le stesse di sempre. E dunque: largo ai giovani; nuovi testi; nomi di punta; e, infine, fruttuose contaminazioni di genere. A inaugurare il programma (il 30 ottobre) sarà la neo-coppia artistica formata da Francesca Reggiani e Gabriella Germani, imitatrici di razza e non solo, che nel nuovo Reggiani Germani 4 a 3 promettono divertimento al femminile. Ma di duetti ben collaudati questo cartellone romano ne conta più d’uno: Massimo Venturiello e Tosca saranno insieme nella ripresa del fortunato Gastone, omaggio a Petrolini su musiche di Germano Mazzocchetti; Claudio Gioè e Donatella Finocchiaro, daranno invece vita alla compassata gravità di uno spettacolo importante e umanissimo, L’istruttoria di Giuseppe Fava con regia di Ninni Bruschetta, riproposto a Roma (8-20 gennaio) dopo il meritato successo al teatro India. A Rolando Ravello e Riccardo Sinagallia il compito di raccontarci la storia di Agostino in un monologo scritto da Massimiliano Bruno e ispirato alla vita vera di chi, nella nostra «civilissima» città, una casa cerca di ottenerla in ogni modo (ad aprile). Sull’onda del soliloquio d’autore viaggiano anche Neri Marcorè, che pesca nella produzione di Giorgio Gaber per trarne un viaggio a suo modo unico intitolato Un certo signor G; Lella Costa, alle prese con un Amleto «en travesti» musicato da Stefano Bollani e diretto da Giorgio Gallione; la brava Angela Finocchiaro, che in Miss Universo si calerà nei panni di una donna di oggi affetta da nevrosi, e Ascanio Celestini, ancora una volta ospite della sala dell’Esquilino per raccontarci la sua Italia controversa e fragile con Appunti per un film sulla lotta di classe, sul lavoro precario (dal 6 maggio). In parallelo il progetto artistico pensato per il Piccolo Jovinelli, la saletta adiacente da sempre laboratorio del nuovo.

Segnaliamo, tra le altre cose, In circolo, ovvero è la parte che resta, ovvero Petro e Maria di Riccardo Mosca, la presenza del gruppo ravennate Fanny e Alexander, un testo di Francesco Piccolo affidato a Valerio Aprea, un Urbano Barberini in versione tragedia romantica tedesca e, a inizio stagione, il lavoro sull’handicap Targato H.

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