Cronache

L’ammiraglia italiana che fa sognare da svegli

Per i passeggeri Centro Benessere, seimila opere d’arte, grande cucina d’autore e un’incredibile Cioccolateria

(...) non solo a livello economico, ma anche per la buona convivenza «sociale»?
È proprio a questo genere di Concordia si è ispirato Pier Luigi Foschi, come mi ha spiegato poco dopo la cerimonia di battesimo: «Ci siamo ispirati alla "Concordia", sempre auspicabile, fra popoli di differente estrazione sociale e culturale, soprattutto nella nostra Europa, a cui è dedicata questa magnifica nave...».
Un Foschi più felice, ed al tempo stesso molto più emozionato del solito, durante tutto il discorso inaugurale, improntato proprio su come Costa Crociere, e Fincantieri abbiano lavorato (sodo) per poter offrire ai passeggeri il raggiungimento del «benessere» attraverso la «Concordia», ovvero l'armonia, intesa come raggiungimento di un punto di equilibrio fra i «bisogni» dello spirito, e del corpo.
Devo affermare che gli sforzi di Foschi e Bono hanno dato frutti stupefacenti: questa nave unisce ad una grandissima attenzione verso il «corpo», che spazia dalla presenza del più grande e ben attrezzato, centro benessere, mai progettato a bordo (ma anche alle ballerine di lap-dance), ad una attenzione particolare per lo «spirito»: dalle 6000 opere d'arte presenti a bordo, agli insegnamenti di «cucina molecolare» del grande chef Ettore Bocchia (provare per credere)...
Personalmente non sarei più scesa... perché completamente «rapita» (e deliziata) dalla «Cioccolateria» (regno di Fabrizio Galla), luogo «magico», dove esiste sì una fontana, ma è di cioccolato, in cui si possono intingere fragole, ma anche datteri, fichi, kiwi, mentre si degusta la «magica» bevanda (calda o fredda, a piacere), mescolata con rhum,ma anche menta, cocco o...peperoncino! E mentre degustavo (in piena concordia - armonia) tali prelibatezze, ritornavano alle mie orecchie le parole appena pronunciate da un attento conoscitore dell'animo umano, il maestro Valerio Festi, «gestore» della ritualità di ogni battesimo di casa Costa, che ha detto: «…questa nave "ammiraglia" è come una grande città, ed i suoi passeggeri sono quindi i cittadini di un sogno!...».
Non mi sarei voluta svegliare, come penso nessuno di coloro che hanno partecipato a questa magnifica festa, o che godranno della «Concordia» in futuro... ma ho dovuto farlo, e la curiosità, appena arrivata a Roma, mi ha portato su Internet, per rimanere ancora un po' in tema.

E allora sentite che cosa ho trovato: esiste a Monte Castello di Vibio (un paesello, a forma di cuore, in provincia di Perugia) il «teatro della Concordia», inaugurato nel 1808, e che ha la particolarità di essere il più piccolo del mondo, ma perfettamente calibrato sulle esigenze dei cittadini di quel luogo! Pensate, ha solo 99 posti (per sognare), divisi tra palchi e platea. Ed indovinate chi vi debuttò, giovanissima: Gina Lollobrigida nella commedia: «Santarellina»!
E allora, caro Pier Luigi Foschi, cosa aspettiamo a fare un gemellaggio fra la maestosa «Concordia», la più grande nave della marineria Italiana, ed il teatro della «Concordia», il più piccolo teatro, non solo italiano?

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