Roma - Il programma di Veltroni «sembra Disneyland. Il nostro è realistico. Non promettiamo miracoli». Giulio Tremonti illustra a Repubblica Tv il programma del Popolo della libertà e rivela un impegno del programma: «Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani».
Certo - riconosce - la situazione che lascia l’attuale governo è grave. «I dati economici sono negativi: crescita zero e conti pubblici con deficit verso il 3%, pressione fiscale ai massimi storici e inflazione che viaggia fra il 3 e il 5%». In questa situazione, «Veltroni promette miracoli. Noi no. Pensiamo che in cinque anni ci siano i presupposti per fare meglio». Su un elemento della politica economica di Prodi («il cui azionista di maggioranza è il Pd di Veltroni», sottolinea Tremonti), l’ex ministro è netto: «Sono stati sprecati due anni in liti e tasse, senza aver risanato i conti pubblici». E la conferma è nel livello del deficit. «Prodi lo ha preso al 2,4% e lo lascia al 2,4% del Pil». Questo è il livello indicato con la Relazione unificata sulla finanza pubblica, presentata mercoledì dal ministero dell’Economia.
E sono i mercati - osserva Tremonti - a indicare gli scarsi risultati del governo Prodi sul fronte dei conti pubblici. «Lo spread fra i titoli italiani e quelli tedeschi era di venti punti base» quando Berlusconi lasciò Palazzo Chigi nel 2006. «Oggi quegli stessi spread sono aumentati del 300%». Oscillano, infatti, intorno ai 60 punti base.
A Tremonti viene chiesto se rifarebbe i condoni fiscali. «Oggi non ci sono più le condizioni», spiega. «I condoni erano una cosa del passato, generata dall’alta evasione accumulata in precedenza da Prodi e Veltroni». E ricorda: «All’epoca avevo problemi a tenere i conti pubblici. Con crescita zero, come fai a pagare le pensioni? Pensate che li abbia fatti volentieri? Li ho fatti solo perché costretto dalla dura realtà e necessità».
L’ex ministro dell’Economia, poi, passa a illustrare le linee guida del programma del Pdl: abolizione dell’Ici sulla prima casa, interventi sulle banche per la riduzione dei ratei dei mutui, programma di detassazione legata alla produttività. Nel programma c’è spazio anche per le infrastrutture, compreso il nucleare. «Paghiamo 30 miliardi a chi ci vende energia elettrica, ma così l’economia resta al palo. È fondamentale eliminare questo ostacolo».
Una battuta, Tremonti la riserva anche a Massimo Calearo. «A Ballarò lo avevo definito qualunquista. Lui poi ha detto che lo avevo chiamato comunista. Non ha capito. Per di più non rappresenta il Nordest, ma una sua caricatura». Porterà voti a Veltroni? gli chiedono. «Se ha una famiglia numerosa - la replica - un contributo lo può dare..
.».E sui rifiuti, ricorda che «non si tratta di un problema italiano, ma esclusivamente della Campania, dove Bassolino ha avuto la gestione del territorio». E Bassolino - ricorda Tremonti - sostiene il Pd di Veltroni.
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