C'è una parola in lingua thai che non è traducibile in nessun altro idioma. "Gran Jai" è uno stile di vita e di pensiero che presuppone, in ogni situazione, il rispetto dell'altra persona, una zona franca, un limite invalicabile. Per questo i thailandesi sono oltremodo gentili ma chiedere, il più delle volte, è inutile. Nessuno dirà mai di no. O che non sa. Neppure se l'informazione è una banalissima indicazione stradale.
Difficile da capire per noi occidentali. Più facile definire la Thailandia il paese dei sorrisi. I thailandesi sono un popolo sereno che non conosce invidia. Merito anche del buddismo che è religione di Stato. La loro grazia esprime l'orgoglio di una storia millenaria che grazie alla lungimiranza di sovrani illuminati - la dinastia Chakri che governa il Paese dal 1782 - non si trascina la pesante eredità di un passato coloniale come gran parte del Sudest asiatico.
L'antico regno del Siam diviene Thailandia, cioè terra degli uomini liberi, nel 1939. Oggi è un paese in tumultuosa crescita, la seconda economia della penisola indocinese, mecca dello shopping low cost. A cavallo tra il pragmatico sviluppo cinese e la carismatica dolcezza della cultura indiana. Una nazione vocata al turismo: proprio quest'anno si festeggiano i primi cinquant'anni di attività della Tat, l'Ente Nazionale del Turismo thailandese. «Gli italiani sono tra i migliori estimatori del nostro Paese» sostiene con convinzione Wiyada Srirangkul, direttrice TAT Italia.
La regione che vide gli albori di questa civiltà è il Sukkothai «alba della felicità», a nord. Oltre cento siti archeologici dove si possono ammirare templi, statue di Buddha, pagode e parchi, patrimonio dell'Unesco. A sud invece tracce di storia più recente e luoghi di memoria. Era il 1942 quando il Comando supremo dell'Armata giapponese decise di costruire una ferrovia di collegamento tra Thailandia e Birmania. Quattrocentoquindici chilometri in mezzo alla giungla dove trovarono la morte 16mila prigionieri di guerra - inglesi, olandesi, americani - e oltre 100mila lavoratori asiatici. Un tragico episodio rimasto nella memoria collettiva sull'onda del successo di un film «Il ponte sul fiume Kwai», vincitore di ben sette Oscar e magistralmente interpretato da Alec Guinness e William Holden.
Oggi nelle acque gialle del fiume Kwai i turisti fanno il bagno. E nella verdissima giungla resa rigogliosa dalle continue piogge monsoniche sono stati costruiti resort di lusso. Ma arrivare con le tradizionali barche in legno a chiglia piatta fino all'hotel è ancora un'avventura emozionante. E lo spettacolo naturale lascia senza fiato.
La Thailandia però è anche e soprattutto mare. O meglio oceano, quello compreso tra il golfo di Siam e il mar delle Andamane, meta di tanti viaggi di nozze. Per raggiungere le spiagge più belle e le location più suggestive è meglio utilizzare la barca e rifuggire dalla confusione e dallo skyline disordinato delle località urbane costiere.
Dopo tanta natura rientrare in pulmino a Bangkok è quasi uno choc. La città dei 400 templi è una megalopoli di undici milioni di abitanti ostaggio di un traffico incessante e caotico. Dove convivono grattacieli e palafitte. Il tour non può non cominciare dal bellissimo palazzo reale ma per comprendere la realtà thai bisogna perdersi nei mercatini che vendono paccottiglie d'ogni genere, nei quartieri a luci rosse, nelle seterie o davanti ai piccoli templi in miniatura dove abitano gli spiriti del luogo. E partecipare alla suggestiva festa di Loi Krathong, a novembre, quando il fiume si accende di migliaia di candeline galleggianti. O il 5 dicembre alle cerimonie per il compleanno del Re.
E ancora a Bangkok una gradevolissima sorpresa: lo chef del pluripremiato ristorante La Scala del Sukhothai, The Leading hotels of the world, è un toscano, Maurizio Menconi, che ama e conosce l'Oriente. All'inizio è stato difficile farsi accettare» conferma. «Ma la persona qui è sempre al centro e nessun altro popolo tratterà mai bene l'ospite come il thailandese». (Sukhothai Hotel, pacchetto weekend, camera da 148 euro a notte, colazione inclusa. www.sukhothai.com).
Un tour classico, 11 notti di cui 2 a Bangkok e 5 a Phuket, costa 1.125 euro a persona, volo escluso. www.orientours.com . Info: TAT, Ente nazionale per il turismo thailandese, via Barberini 68, Roma. Tel.06 42014422. www.turismothailandese.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.