Roma

L’antiquariato trova spazio nel Museo della Transtoria

La nuova sezione proporrà anche seminari

Michele Greco

Martedì scorso si è aperta ufficialmente la sezione «Antiquariato artistico e restauro» del Museo della Transtoria, con sede nella Galleria d’arte contemporanea ed antiquariato orientale «Afrodite» di via Alessandria. Ricordiamo che il Museo della Transtoria ha svariate sedi nel Lazio; nato quattro anni fa nel Castello degli Anguillara di Faleria nella Tuscia, si distingue dagli altri musei per il suo carattere itinerante e perché accoglie anche lavori sperimentali della giovane pittura contemporanea. Il Museo a tutto oggi è ricco di 65 opere di artisti provenienti da tutto il mondo che nel prossimo novembre saranno presentate ufficialmente alla Sorbonne di Parigi. L’apertura di questa nuova sezione intende, non solo proporre esposizioni di oggetti d’antiquariato, ma aprire anche seminari di studi che facciano chiarezza sull’equivocato «litigio» tra arte ed artigianato soprattutto frequente in questo delicato settore storico della nostra cultura. Così, fino al 15 luglio, dislocate in tre sedi distinte, alla Galleria Andre’ di via Giulia, a Bibliothè di via Celsa e ad Afrodite di via Alessandria, si può ammirare un singolare accostamento dell’arte antica tibetana e cinese con dei lavori d’arte contemporanea di Tommaso Cascella, Elise Desserne, Serge Uberti, Isabella Nurigiani, Francesco Vaglica, Ettore Consolazione, Michele Ciribifera, Vincenzo Montini, Ota Kohei e Patrizia Riccioli. L’insolita esposizione si è inaugurata come «Collezioni del Museo della Transtoria» garantita dalla commissione culturale del museo che vanta tra gli altri, nomi come A. Camilleri, P. Portoghesi, M. Canevacci, A. Masullo, T. D’Achille. Gli artisti scelti per questa prima collezione appartengono a generazioni diverse dove sono documentate ricerche e studi di 50 anni di storia contemporanea. La proposta della sezione di antiquariato artistico parte dal XII secolo d.C. fino ai primi del XIX, dove si evidenziano: una straordinaria tromba tibetana in rame ed argento di oltre tre metri ed una incomparabile madia cinese in bambù completamente ad incastro.
L’accostamento di tanti stili ed epoche diverse, ha ancora testimoniato e reso tangibile che il buon gusto e l’arte, quando sono autentici, sono inscindibili, possono convivere, anche con la diversità di epoche, negli stessi spazi, conferendo loro una inaspettata eleganza d’arredamento.

L’interessante esposizione, nonostante il richiamo dei mondiali di calcio, ha avuto una notevole frequenza di pubblico in tutte e tre le sedi dove è stata presentata e, in settembre, sarà presentata ampliata, al Museo Civico di Ciampino che per l’occasione aprirà un seminario di studi su «Arte ed artigianalità».

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