L’Antitrust su Linate: «È un monopolio Alitalia, servono nuovi slot»

Le polemiche dei giorni scorsi sollevate soprattutto da una dichiarazione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni («bisogna rompere il monopolio di Alitalia sulla Linate-Fiumicino»), hanno sortito una presa di posizione da parte dell’Antitrust, che ha inviato un’«informativa» al governo e alle autorità aeronautiche segnalando che il limite amministrativo dei 18 movimenti orari all’aeroporto di Linate «rappresenta una ingiustificata restrizione concorrenziale alla luce della fusione Alitalia-AirOne». Un innalzamento del tetto «amplierebbe l’offerta sullo scalo, consentendo di migliorare le condizioni di contendibilità su tutte le rotte domestiche». L’autorità presieduta da Antonio Catricalà chiede quindi di rivedere tale limite «per ampliare l’offerta sullo scalo. Quel limite rappresenta oggi un’ingiustificata restrizione concorrenziale».
Ricordiamo che sono numerose le richieste depositate da compagnie italiane e straniere per operare da Linate. Air Italy ha in corso una vertenza al Tar, sostenendo che il tetto numerico viene già oltrepassato contando gli slot della continuità territoriale, e che questi ultimi vengono utilizzati con discrezionalità perché Alitalia non sia costretta a perderne (la sentenza dovrebbe essere emessa nell’arco di un paio di settimane).
Nella sua segnalazione, l’Antitrust ricorda che il limite vigente è «il risultato di una scelta regolamentare discrezionale non più attuale». E che «a seguito dell’operazione di fusione di Alitalia e AirOne in Cai - osserva Catricalà - sulle rotte da e per Linate si è creato un assetto monopolistico su alcuni collegamenti».
Frena invece l’Enac: secondo il presidente Vito Riggio, se anche il limite venisse esteso dal governo, mettendo mano al decreto Bersani del 2001, il provvedimento «apparirebbe inefficace ai fini dell'aumento di una competitività perché il 50% degli eventuali nuovi slot dovrebbe essere assegnato a chi già opera su quello scalo e, quindi, in misura assai rilevante ad Alitalia» aumentandone di fatto la posizione dominante perché tutto il resto andrebbe frazionato. Stessa tesi che si raccoglie, in via informale, negli ambienti dell’ex compagnia pubblica.
L’Enac, che qualche settimana fa aveva rilevato la scarsa puntualità dei voli di Alitalia, ieri ha segnalato che in maggio la puntualità, dopo essere scesa sotto il 70% è salita all’80% (89% sul Milano-Roma), con una regolarità al 99%, in linea con le medie europee.

La compagnia aveva subito i contraccolpi di «irrigidimenti» simili allo sciopero bianco da parte dei tecnici della manutenzione di terra, cui si erano aggiunti problemi con i fornitori. Da gennaio sono arrivati cinque nuovi A320, oggi la flotta si compone di 152 aerei.

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