Francesca Angeli
da Roma
«Fassino chiede di rispettare le scelte di Mussi? Bene. Mi aspetto che Rutelli invece chieda il rispetto per lanima moderata e riformista del centrosinistra e soprattutto che chieda davvero di restare fedeli al programma dellUnione sottoscritto da tutti. Altrimenti corriamo il rischio di essere accusati di millantato credito».
A parlare è la senatrice della Margherita, Paola Binetti, che insieme ad altri 60 parlamentari ha inviato una lettera a Francesco Rutelli per ricordargli, dice, che nellUnione «oltre alla sinistra cè anche il centro» e che non si può «liquidare con una spallata un modello etico-antropologico fortemente presente nellUnione». Tra i sottoscrittori Renzo Lusetti, Luigi Lusi, Francesco Garofani, Salvatore Ladu, Sergio Mattarella, Tiziano Treu, Gerardo Bianco.
Da quando Romano Prodi è salito a Palazzo Chigi, prosegue la Binetti, «è in atto un pressig forte e continuo sui temi etici, ogni volta mal interpretati». Prima loffensiva per il riconoscimento dei diritti delle coppie gay, poi lapertura sulla pillola abortiva. Infine liniziativa forte del ministro dellUniversità, il diessino Fabio Mussi: il ritiro della firma dalla dichiarazione etica che bloccava i finanziamenti europei alla ricerca sulle staminali embrionali. Scelta che ieri Mussi, dopo aver incassato la solidarietà del leader diessino Piero Fassino, difendeva di nuovo in una lettera aperta a Repubblica.
«Possibile che il primo problema che il ministro dellUniversità ha ritenuto di dover affrontare è quello dellembrione? - si chiede la Binetti -. Io sono una professoressa e non credo che se si entrasse in un Ateneo e si chiedesse agli studenti di che cosa hanno urgentemente bisogno risponderebbero: sperimentare sugli embrioni».
Il governo secondo la Binetti ha ben altro di cui occuparsi. «Occorre far ripartire lItalia, dare segnali rassicuranti alle famiglie ed invece tutte queste esternazioni suscitano perplessità ed ansia nei cittadini. Non è di questo che abbiamo bisogno - insiste la Binetti -. A questo punto volevo capire su chi possiamo contare per dire ad alta voce che dentro il centrosinistra cè chi la pensa in modo diverso. Quella lettera è nata per questo, per dire ci siamo anche noi. Mussi ha voluto dare un segnale forte di laicità, di indipendenza, fare uno strappo? Bene anche noi diciamo con forza che quella posizione non è condivisa da tutto il centrosinistra e quando andremo a contarci anche il mio voto conterà».
I cattolici insomma non cercano e non cercheranno lo scontro ma non cederanno un minimo dalle loro posizioni che si basano su «principi non negoziabili».
Le ragioni con le quali Mussi difende la scelta del ritiro della firma per la Binetti sono tutte da dimostrare. Il ministro dice che con il ritiro della firma ha tolto lItalia da «un imbarazzante isolamento». «Eravamo con la Germania, la Polonia, lAustria, non eravamo affatto soli», replica la senatrice. Oltretutto non basta dire che la legge 40, quella sulla fecondazione assistita, non viene in alcun modo messa in discussione da questa scelta perché di fatto, spiega ancora la Binetti, «lItalia si troverà a finanziare progetti di ricerca in aperta violazione di una legge dello Stato».
Insomma la partita allinterno dellUnione è ancora tutta da giocare e i rapporti tra Ds e Margherita si fanno sempre più tesi.
Lopposizione invece è compatta nel condannare liniziativa di Mussi il cui vero obbiettivo, dicono, è smantellare la legge 40 che oltretutto è stata confermata anche dalla volontà popolare con il fallimento del referendum.
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