Piero Pizzillo
Un medico dellospedale San Martino sarà probabilmente processato, anche se già prosciolto dal giudice Roberto Fucigna, in sede di udienza preliminare. Lo si deve allintervento della Procura generale, che accogliendo il ricorso dellavvocato di parte civile, Emanuele Lamberti, ha presentato appello alla corte, che dovrà adesso decidere sulleventuale rinvio a giudizio del sanitario. Che non sarà più per omicidio colposo di una paziente (operata per unappendicite e poi morta per un tumore), così come ipotizzato in un primo momento dal pubblico ministero Biagio Mazzeo, ma di lesioni colpose.
Questo il caso, di cui si è occupata la cronaca negli anni scorsi. Nel giugno 98 una signora di 50 anni viene sottoposta a unoperazione di colecistectomia e appendicectomia. Dopo una quindicina di giorni viene ricoverata in day hospital presso il reparto di chirurgia per forti dolori alladdome e sottoposta alla Tac, con esito negativo. Ma Lamberti, che assiste i familiari, insorge. «Nè prima, nè in occasione del ricovero - dice il legale - veniva comunicato alla paziente qualcosa circa la presenza del tumore e, conseguentemente non veniva adottato alcun presidio, neppure ai soli fini della terapia del dolore». «Nel febbraio 99 la donna veniva ricoverata nella divisione chirurgia generale - prosegue Lamberti- ma neppure qui veniva fatto alcun accenno al tumore della colecisti che ormai era in stato avanzato. Solo dopo 11 mesi, nel maggio 99 ,veniva a conoscenza delleffettivo esito delle analisi, e grazie allinteressamento del primario di chirurgia, del Galliera dove nel frattempo si era fatta ricoverare». Le cose non stanno così - controbatte il difensore dellindagato. «Sia la paziente , sia i familiari - dice lavvocato Romano Raimondo - avevano ricevuto le dovute comunicazioni». Fatto sta che la donna, quandera ancora in vita, denunciava in particolare il medico per omessa cominicazione dellesito dellesame che evidenziava la presenza di un adenocarcinoma.
Dopo il decesso avvenuto il 5 agosto 99 linchiesta è proseguita e si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio.
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