L'evento di ieri sera, con epicentro Tizzoli, Barete e LAquila, ma a 14 chilometri di profondità (molto meno superficiale dunque della catastrofe del 6 aprile), è stato decisamente forte, abbastanza da essere avvertito fino a Roma, dove sono arrivate migliaia di chiamate ai centralini dei vigili del fuoco anche se, precisa il sismologo Enzo Boschi: «Lenergia liberata ieri è stata 40 volte inferiore a quella del 6 aprile. Ciò che ha resistito allora avrà resistito anche ieri, ma queste scosse continue scoraggiano la popolazione».
E se nella capitale è scattato il meccanismo della paura, a LAquila il terremoto di ieri sera infatti ha di nuovo fatto ripiombare nellatmosfera di panico e disperazione. Chi vive nelle tendopoli del capoluogo abruzzese è uscito allaperto temendo il peggio. Dalla prima ricognizione effettuata da Protezione civile e vigili del fuoco, la scossa di ieri non ha provocato ulteriori evidenti danni alle cose.
Ma la conseguenza più diretta è sul morale degli aquilani che da settimane, man mano che procede liter verso il ritorno alla normalità, tentano di superare anche gli effetti psicologici del terremoto.
Proprio due giorni fa era stata ufficialmente riaperta la prima porzione del centro storico. E ieri era stata annunciata la rimozione dei detriti di palazzi crollati dalla cosiddetta «zona rossa» dellAquila.
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