(...) E come testimonia anche lultimissimo premio, quella per limpresa campione dellinnovazione, conferito dalla Confindustria nazionale.
Per Esaote - oltre allecografo portatile o ad altre invenzioni rivoluzionarie, come il recentissimo Eco Doppler che apre nuove prospettive sulla cura della sclerosi multipla o a traguardi importantissimi come la scelta della Nasa per gli esami cardiovascolari agli astronauti in volo sullo shuttle - parlano i numeri: 310 milioni di euro di fatturato nel 2009, con un aumento del cinque per cento, alla faccia della crisi; 1350 dipendenti, più cinquecento indiretti e soprattutto lingresso nella top ten delle imprese mondiali che si occupano di biomedicale.
Così, per capire di cosa si tratta, vi butto lì i nomi di alcune delle altre: General Electrics, Siemens, Philips, Toshiba, Hitachi...Serve altro?
E il tutto, ovviamente, non per la gloria, ma per bilanci in utile da più di ventanni, con re-investimenti dallotto al dieci per cento in ricerca e sviluppo.
Numeri di assoluta eccellenza, certificati da un manager di assoluta eccellenza, capace di affabulare idee, concetti e trovate geniali abbinandole a numeri straordinari. Capace di far convivere lumanesimo integrale e torrido della sua passione per quello che fa con i numeri gelidi e milionari dei suoi bilanci.
Questo signore è Carlo Castellano che di Esaote e della sua antenata Ansaldo Elettronica Biomedicale è linventore, nel vero senso della parola, visto che in principio non ci credeva nessuno.
Ultimo particolare, quello che sembra il più incredibile, ma che è il più bello di tutti: tutto questo succede a Genova, Liguria.
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