Milano, Piero Bucchi per la seconda finale scudetto consecutiva nella stagione dei tormenti europei, del minimalismo in campionato: l'Armani batte Caserta 65-59 e si prende l'Europa, il cuore di re Giorgio che a bordo campo, nell'inferno, non ha mai perso serenità, e forse è questo che ha aiutato molto la sua squadra mentre gli avversari avevano i serpenti fra i capelli.
Mike Hall(12) e Rocca (14) nel momento del fuoco, Michelori (14) nei momenti della disperazione. Loro i protagonisti. Per Caserta bella stagione ma con troppe stecche nelle partite che contavano, soprattutto in casa sua quando non ha più trovato Jones. Per Milano la gloria cercata come gruppo, l'obiettivo sperato e da domenica sarà finale scudetto contro Siena al meglio delle 7 partite, partendo proprio dalle due sfide in casa dei detentori.
Fioretto e spada: nella bolgia del Palamaggiò , 6500 persone, Milano esplora con Maciulis ed il solito immenso Rocca (10 p.) le debolezze mentali di Caserta che sull'affondo Armani perde Jones,2 falli in 4', testa pesante e ginocchio dolorante, va a picco fino al meno 11 con 3'35" da giocare nel primo quarto. Sacripanti sceglie allora gli uomini con la spada e il fuoco dentro. Michelori ricorda a chi lo cacciò da Milano che fu un errore, lui per la rimonta senza Ere, senza Bowers (3 su 11 in 2), stracciando il piumino di Arnold, appoggiandosi sul cuore di Doornekamp e su un Koszarek più lucido dello sfinito Di Bella. Parziale di 10-0 per Caserta che ritrova quasi tutto in difesa, pur regalando un patrimonio sui liberi(14 su 27 alla fine) e proprio il polacco allo scadere del secondo quarto infila il tiro da 3 punti del pareggio.
Quando l'Armani sembra sull'orlo di una crisi di nervi, 14 palloni perduti, sorpasso per Di Bella, ecco uscire dalla tana il Mike Hall che Milano vorrebbe vedere sempre: azzera di nuovo Jones, porta i colpi decisivi per un 10-0 che lascia stordita Caserta abbandonata dai suoi assi, mentre Bucchi trova oro nelle bisacce di quasi tutti, un colpo Bulleri, uno Mordente, il solito Rocca e il mattoccio a dominare un terzo quarto che Milano chiude sul più 12.
Michelori è l'unico a non arrendersi con Di Bella, Milano soffre, perde il senso dell'orientamento, ma gli avversari sono stracotti, Jones segna un solo tiro capolavoro, per il resto è un disastro, come Bowers, come Ere che pure a 2'082 dalla fine ricuce per un 52-55 che fa saltare il palazzo. E' l'ultima energia, Finley prende in mano il gioco, l'Armani apre la cassaforte della sua stagione e in fondo trova pietre preziose, vedremo se da domenica basteranno per far soffrire anche Siena.
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