Ci sono candelabri di tutte le misure, reliquiari dargento, statue lignee, tabernacoli, ostensori, incensieri, inginocchiatoi, mobili da sacrestia, fratini del Cinquecento, piccole icone, decine di libri del XVII e XVIII secolo per un valore spirituale incalcolabile e commerciale di un milione di euro. In tutto 77 pezzi, la metà dei quali frutto di una quindicina di furti avvenuti in chiese del centro Italia e nel Lazio nella zona di Rieti, Frosinone e Roma città. Lindagine del Reparto operativo dei carabinieri Tpc è iniziata a giugno e si è conclusa (ma lattività è ancora in corso) il 26 settembre con larresto di un romano di 27 anni, residente al Prenestino con magazzino in pieno centro abitato, a cui sono attribuibili tre furti. Si era specializzato in chiese e cappelle D.G., meglio se isolate e in campagna. Già conosciuto come tombarolo, «ha fatto il salto di qualità», dice il colonnello Raffaele Mancino. Così si è buttato sullantiquariato religioso che gode di un fiorente commercio in mercati e mercatini. Ma agiva anche in proprio, adottando una tecnica singolare. Cercava di farsi amico dei parroci con generosi doni alle chiese che si apprestava a spogliare. Così non aveva bisogno di sporcarsi le mani forzando le serrature. Ma per errore ha offerto alcuni oggetti rubati a persone che erano a conoscenza di un furto. Individuato il magazzino, dopo un rocambolesco inseguimento per le vie di Roma, è stato arrestato e ora si trova a Regina Coeli.
Era tanto sfrontato e sicuro di sé che il 12 maggio ha regalato alla chiesa per la festa di San Pancrazio patrono di Isola Farnese un calice del Seicento dargento e d'oro, impreziosito da smalti e turchesi, naturalmente rubato. Su cui ha lasciato la firma: una targhetta con nome e cognome per esteso e la richiesta di «aiuto e protezione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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