I Premi Esso e la rivista omonima, rispettivamente tra il 1951 e il 1962 e tra il 1949 e il 1983, costituiscono le guide alla formazione e oggi alla comprensione della raccolta darte dellindustria petrolifera Esso Standard Italia, in questi giorni esposta, in una selezione, in tre sale della Galleria Nazionale dArte Moderna. Afro, Vespignani, Scialoja, Corpora, Gentilini, Turcato, Stradone, Vedova, Santomaso, Tancredi Parmeggiani, Scordia, Vasarely, sono solo alcuni degli artisti presenti nella collezione.
Nata alla fine dellOttocento a Venezia e trasferita a Genova dal 1913, la Esso ha vissuto una storia che è quella del nostro paese; dallo sviluppo industriale alla guerra, con conseguente blocco delle industrie considerate strategiche, alla rinascita degli anni Cinquanta. Contemporaneamente al dissequestro dei beni, e per seguirne lo svolgimento, nacque nel 1946 la sede di via Bissolati e lavventura romana dell'azienda. Gli anni successivi furono quelli della ricostruzione, con la riassunzione del personale, la nascita dellorgano interno Esso Rivista, inizialmente realizzato da dipendenti, la crescita generalizzata del settore della comunicazione aziendale, destinato a svolgere un ruolo crescente negli anni a venire. Presto la rivista si giovò degli apporti di scrittori e artisti, e come nel caso di «Civiltà delle macchine» di Sinisgalli, rappresentò un luogo di confronto tra due mondi culturali, quello dellimpresa e quello dellarte e della cultura. In un momento di esplosione del fenomeno del disegno industriale ne registrò levento, così come illustrò il dibattito tra le correnti artistiche sulle proprie copertine. Quando si decise, in unottica di mecenatismo propagandistico ampiamente condiviso allepoca, di istituire un premio di pittura sul tema del petrolio e dellindustria petrolifera, Esso Rivista pubblicò il bando nel 1950; su decisione di una giuria di soli critici vinse il concorso la scuola romana col giovane Vespignani e collaffermato Franco Gentilini, in un ex-aequo non entusiastico. Ma i premi-acquisto furono assegnati ad Afro, a questa data ormai deciso per lastrattismo, qui temperato dalladesione sia pur libera al tema, a Scordia, a Santomaso, che di lì a pochi mesi avrebbe aderito al gruppo degli Otto di Lionello Venturi, e alla loro pittura astratto-concreta.
Fino al 24 febbraio, Galleria nazionale darte moderna, sala Dossier e limitrofe. Orari: martedì-domenica 8,30-19,30. Ingresso: 9; ridotto 7. Info: 0632298221
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.