L’arte fiorisce nella serra di Arenzano

L’arte fiorisce nella serra di Arenzano

«Nove artisti s'incontrano»: un titolo semplice ed immediato che chiarisce senza indugi il carattere della mostra in corso fino all'11 maggio nella serra del parco Negrotto Cambiaso di Arenzano. È nel cuore del parco dei Pavoni, scandito da cipressi e cedri del libano, che si svolge la rassegna, in quello scrigno di ferro e vetro progettato negli anni '30 guardando alle serre ottocentesche inglesi e francesi.
La serra (via Sauli Pallavicino) che ha appena salutato la IX edizione di «Florarte» - evento che vede ogni anno incontrarsi opere d'arte e composizioni floreali a queste ispirate - adesso accoglie «Nove artisti s'incontrano», appuntamento giunto alla III edizione grazie all'impegno in prima persona degli artisti coinvolti e in particolare di alcuni. Maria Luisa Stroppiana, curatrice dell'evento, Armando Bardella, Ermanno Chiesa, Italo Galliano e Angelino Vaghi hanno infatti da sempre coniugato la passione per l'arte a iniziative di carattere associazionistico, organizzando rassegne e mostre a Genova e nella riviera di Ponente. Da queste esperienze ha preso corpo questo appuntamento annuale, che a ogni edizione vede aumentare il numero degli artisti coinvolti, tutti liguri: ciascuno presenta una selezione dei propri lavori per comporre, insieme all'altro, un mosaico di ricerche ed esperienze. La mostra (feriali ore 10-12 e 15-18.30; festivi ore 10-18) presenta quindi le opere di Maria Luisa Stroppiana, che si è avvicinata alla pittura negli anni '80: dal grande tondo a fondo oro con un'interpretazione di «Amore e Psiche» ai paesaggi liguri che corrono da Arenzano a Camogli, alle grandi regate. Dai dipinti dedicati ai cavalli per indagare il movimento alle nature morte quasi intarsiate sui fondi d'oro e argento, la ricerca della Stroppiana si delinea sull'equilibrio tra la forma e l'acceso cromatismo, che svela un carattere deciso e vitalistico. L'asprezza generosa del paesaggio ligure è il leitmotiv dei ricercati acquerelli di Armando Bardella, delle opere lavorate ad olio con la spatola «fine» di Italo Galliano, e delle incursioni fortemente materiche di Angelino Vaghi. A queste opere fanno contrappunto gli intensi e passionali ritratti femminili di Maria Teresa Tissone e le sculture, spesso in legno di ulivo, di Ermanno Chiesa, ove la figura ora è accennata adesso è assorbita in un insieme armonico.

E, ancora, sul versante informale, i lavori di Enza Tuttoilmondo e quelli della giovane Silvia Ghione che presenta anche sculture in marmo, e le pitture dal vero di Liliana Delucchi, per dare vita a questo sentito appuntamento con una panoramica della ricerca artistica ligure.

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