L’arte del ritratto secondo Mollica

Sono trent’anni che fa il giornalista Vincenzo Mollica. Sulla sua strada ha incontrato i grandi personaggi del ’900. Eppure nelle sue trasferte, tra un’intervista e un’altra, Mollica lasciava la sua penna sul tavolo per prendere una matita. E disegnava, dava vita a delle forme curiose, che oggi troviamo nella mostra «Scarabocchi senza fissa dimora» (al Complesso del Vittoriano fino al 7 gennaio). «Sono disegni che mi accompagnano da sempre - spiega Mollica -. Camminano con me. Sono nati senza una fissa dimora perché molti li ho disegnati mentre ero inviato del Tg1". E mentre disegnava Mollica si inventava un mondo intero, fantasticando anche sui grandi artisti del XX secolo, come Hopper e Modigliani, di cui riprende i celebri ritratti e li reinterpreta attraverso il personaggio di Olivia di Braccio di ferro, firmandoli infine Molligliani. «Sono un disegnatore che non sa disegnare, e ne ho fatto un’arte» commenta visibilmente divertito del paradosso. E in realtà del mondo del disegno sembra saperla lunga, visto che è appassionato di fumetto e di cartone animato. La sua grande passione è sempre stata Betty Boop. «Quando ero bambino in Canada guardavo i cartoni animati di Betty Boop - spiega -. Sembra incredibile invece quel personaggio che ha fatto storia e ha influenzato grandi jazzisti e artisti, ha avuto soltanto dieci anni di vita artistica». E a questo personaggio dedica un disegno davvero ironico e curioso, che è un po’ il pezzo forte della mostra, un «ritratto» che evoca la pittura di Tamara De Lempicka. «Sono molto affezionato al ritratto di Betty Boop perché l’ho disegnato quando è nata mia figlia Caterina» ricorda. Il giornalista del Tg1 ha inoltre inventando un’avanguardia artistica del Novecento, il «Boopismo» che vanterebbe tra i suoi esponenti Francesco De Gregari, Milo Manara e Pablo Echaurren. Mollica è stato anche modello per ritratti d’artista (Schifano, Fellini, Manara). «Sulla carta d’identità vorrei avere uno di questi ritratti al posto della mia foto» scherza Mollica, che ha anche ispirato Vincenzo Paperica, il personaggio di Topolino disegnato da Andrea Pazienza: «Sulla mia tomba vorrei la foto di Paperica con scritto "Qui giace Vincenzo Paprica che in vita fu Mollica”» gioca in rima il giornalista.

E tra i disegni fiumi di libri, dischi, raccolte, e materiali a cura di Mollica perché questa mostra è anche «un censimento della mia vita - spiega - ho aperto il mio armadio dove ho conservato tutto quello che ho fatto in questi trent’anni di carriera. Ciò che è venuto fuori l’ho portato qui».

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