L’artista: «Trovo ispirazione coltivando le zucchine»

Molte le storie che si nascondono sotto la superficie degli orti comunali. Quella di Camillo Lazzari è tra le più curiose. Ottant’anni ma non si direbbe affatto, il signor Camillo è un artista prima che un ortista. E non è un gioco di parole. Dopo una carriera da parrucchiere che l’ha portato a conquistare diversi riconoscimenti a livello locale e internazionale, Lazzari è divenuto un nome noto anche nel campo dell’arte, partendo da autodidatta. Molto apprezzato in città - alcune sue opere sono custodite in spazi pubblici di Milano - ha scelto il legno per le sue espressioni. E l’orticoltura che c’entra? «Qui, a contatto con il battito del cuore delle piante, trovo l’ispirazione. Non a caso estraggo la vita dal legno: ma quando all’interno del tronco scopro un ramo, mi fermo. La natura non va violentata, ma assecondata». La filosofia di Camillo prevede che l’orto sia il luogo più adatto alle esposizioni. «Non porto le sculture in galleria. Il posto del legno è qui, all’aperto in mezzo agli orti, dove può dialogare con le opere che realizza ogni giorno Madre Natura. Lavorando la terra, ho imparato cosa significa ascoltare il richiamo della Natura e di Dio».

Tornando al profano, alla festa degli orti di parco Alessandrini che si tiene a maggio, appassionati e curiosi possono godere della vista delle sue sculture. «Se poi la gente non le capisce, almeno alle signore posso consigliare un bel taglio di capelli», scherza Camillo l’artista-ortista.

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