«L’assenza dei turisti? Danno per tutta la città, ma non lo capiscono»

Giuseppe Costa, presidente di Costa Edutainment e gestore dell’Acquario di Genova, da dove partiamo?
«Eh...me lo dica lei».
Allora iniziamo dalla risposta che questura e prefetto hanno dato ieri sul Secolo XIX al suo allarme per lo stato di degrado del Porto Antico. Che in sostanza bollano come una «non priorità».
«Premetto che ho profonda stima del prefetto e siamo amici. Ma davvero non ho capito la sua posizione, che ci siano altre priorità va bene. Ma allora andiamo a vedere Prè, non mi sembra che sia perfetta...L’origine della mia denuncia era stato un visitatore bresciano dell’Acquario che era venuto in visita ed aveva scritto una lettera al Secolo in cui definiva insopportabile l’assalto delle cavallette».
Scusi?
«Sì, gli ambulanti. L’altro giorno sentivo una coppia: lei diceva a lui di non tirar fuori il portafogli perché era rischioso. E questo è un problema».
Eccome, ma mi pare che sia una questione annosa.
«Parecchio annosa. Lo stesso sindaco mi aveva dato talmente ragione che aveva provveduto per lo sgombero a Pasqua. Per un paio di giorni. Poi è tornato tutto come prima. Ogni tanto ci sono i poliziotti e stanno lì. Ma in questi giorni c’erano ambulanti come cavallette».
Saranno contenti i turisti.
«Guardi, per lavoro sono spesso a Firenze e c’ero anche sabato scorso. Il cortile degli Uffizi era pieno di turisti e c’erano quattro persone che per terra avevano messo i loro quadri. Questo era il disturbo ai visitatori: nullo».
E invece a Genova...
«Io devo vendere i biglietti: se i miei visitatori protestano, devono sottoporlo a chi è competente. Non so come si siano organizzati a Firenze, ma da cittadino vedo l’effetto. Non voglio dare lezioni né al sindaco né al prefetto, ma l’effetto è questo. Altrove hanno risolto il problema degli ambulanti. Come, non so. Non è il mio mestiere».
D’accordo, non è il suo mestiere, ma se le istituzioni non trovano un rimedio, poi i turisti non vengono e ci rimettono tutti. Lei compreso.
«Certo, se non vengono i visitatori lo pago io e lo paga anche tutta la città. Ma è questo che non capiscono. A Firenze i fiorentini protestavano contro l’assalto dei turisti. Un tempo anche qui a Genova venivano accolti mal volentieri. Ora un po’ meno, e la città è migliorata: prima c’era solo il Porto Antico, adesso c’è Palazzo Ducale, via Garibaldi, il Ducale».
E però, se l’accoglienza è quella delle “cavallette” capisce che qualcosa non va.
«Non solo, i visitatori non tornano e dicono agli altri di non venire».
Nella risposta al suo grido di allarme, il sindaco dice che esiste il problema del coordinamento degli enti locali con le forze di polizia. Poi però, l’assessore Vassallo si prende una parte di merito dei successi dell’Acquario.
«Lasciamogli anche i meriti. Se li piglino pure. Ma facciano il loro lavoro. Anche la società Porto Antico è sulla stessa linea, hanno delle guardie giurate che però non possono fare nulla».
Ma questo atteggiamento di dare la precedenza sempre a cose più gravi, in realtà non è un modo per non affrontare mai i problemi e pensare subito a voltar pagina?
«Se è così, glielo dico dopodomani. Le ripeto: io non sono un’istituzione, faccio l’imprenditore».


E allora, proprio da imprenditore, visto che le istituzioni nicchiano, non crede che sarebbe utile lanciare un appello, voi imprenditori appunto e manager genovesi, per salvare Genova?
«Potrebbe essere utile. Se ci mettiamo insieme, avremmo più effetto. Da soli non ce la facciamo».

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