Singolare il distinguo che lassessore comunale alla cultura, Andrea Ranieri (nella foto di Pegaso), fa della stampa: quella «buona» è la stampa che va daccordo con lui e critica il governo di centrodestra, quella «cattiva» - indovinate un po? - è il resto dei quotidiani che si vendono in edicola e non scrivono abbastanza contro il presidente del Consiglio e i provvedimenti dellesecutivo, in particolare contro il Patto di stabilità che provoca danni inenarrabili alle amministrazioni locali. Insomma, per Ranieri, che dimostra ancora una volta di rimpiangere il modello di libertà despressione della Pravda e dellIzvestia, storiche testate liberali dellex Unione sovietica, gli enti locali avrebbero bisogno di «unalleanza con linformazione».
In che modo lintesa dovrebbe concretizzarsi, lassessore, che è anche responsabile per la cultura dellAnci, lassociazione dei Comuni dItalia, lo spiega subito. E fa i nomi: «La Stampa, il Corriere della Sera, i giornali di Varese e Verona stanno sostenendo i loro sindaci contro le misure liberticide del Patto che mette le mani sullautonomia degli enti locali senza valutare se i Comuni i soldi li hanno o no». Nessun accenno, invece, al fatto che per riparare i presunti danni del Patto basterebbe rinunciare a sprechi e consulenze o far pagare utenze e affitto ai centri sociali okkupati e autogestiti.
Per lassessore, buona stampa è quella che scrive contro il Cav
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