L’assessore campione di boxe «Qui più leali che in politica»

L’assessore campione di boxe «Qui più leali che in politica»

Dalle scazzottate politiche non si è mai tirato indietro. Ma anche sul ring, quello vero, l’assessore lombardo allo Sport Pier Gianni Prosperini, militante di An, si è fatto valere. Eccome. È lui il nuovo campione mondiale dei pesi supermassimi master, riservato agli over 60, la cui finale si è disputata a Milano alla palestra Accademia. «Gancio alla milza, un bel pugno piazzato alla mascella e ho messo ko l’ex campione europeo Billy Aird - racconta -. Ho incontrato tanti pugili più tecnici di me, ma io ero il più forte, quello più in forma». La ricetta vincente di Prosperini? Pastasciutta, bistecca e il vecchio stile americano: «Ho le gambe un po’ di legno ma sono ben piazzato a terra. Ho puntato tutto sulla potenza del braccio». E nessuno può negare che il suo braccio è realmente di ferro, soprattutto quelli che lo videro impugnare e sradicare (involontariamente) un microfono dell’aula consigliare lombarda. La verve politica e sportiva non gli manca davvero. Ora il trofeo del World boxing master association campeggia nel suo ufficio al palazzo della Regione Lombardia: «Dedico questo premio allo sport, che non ha età». E proprio dallo sport e dal pugilato il novello Rocky Balboa trae un insegnamento da rivolgere ai colleghi politici: «Sul ring vince il più bravo, il più coraggioso. Non si tradisce, non si creano false illusioni».
Nella politica invece? «Purtroppo nella politica al grido “grondino le spade del sangue degli infedeli” sono subentrati i veleni nel caffè, stile Borgia». Facile capire a cosa si riferisce l’assessore-boxeur quando parla di veleni. «Ce l’ho con tutti gli attacchi che vengono sferzati contro Berlusconi: tutti indiretti, mai aperti o fatti alla luce del sole. E pensare che la politica era l’ultima forma di guerra.

Piano piano si è perso il valore del combattimento leale, della schiettezza, del coraggio». Si batte su due fronti l’eroico Prosperini: a suon di cazzotti e a suon di mozioni. La vittoria politica più bella? «Quando, anni fa, abbiamo impedito l’apertura di un campo rom fuori Milano».

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