L’attacco frontale dei magistrati: così si bloccano 100mila processi

L’Anm scende in campo contro il disegno di legge: «Sarà un caos senza precedenti, la politica si fermi a riflettere»

da Roma

Almeno 100 mila processi sospesi per gli emendamenti chiamati «salva premier». E anche per gravi reati come sequestro di persona, rapina, stupro, omicidio colposo, per i quali è prevista una pena inferiore ai 10 anni. Il provvedimento, per l’Anm, metterà la giustizia «in ginocchio», creando «un caos senza precedenti». E sarà inutile anche per snellire le pendenze. Le nuove norme sulle intercettazioni, poi, limiterebbero le indagini anche di mafia e terrorismo e non tutelerebbero la privacy. E allora: che la politica si fermi e rifletta, dicono le toghe.
Attacco frontale della magistratura associata, pur con le dovute cautele e assicurando che non c’è ipotesi di sciopero. Il presidente Luca Palamara, membro di Unicost, dice che l’Anm non pone veti e non vuole lo scontro, ma cerca il confronto soprattutto con il Guardasigilli, Angelino Alfano e dà indicazioni tecniche sull’impatto delle norme, che ancora possono essere modificate. Per il vicepresidente Gioacchino Natoli, del Movimento per la giustizia, quella sui processi sarà una norma che farà solo perdere un anno per riprogrammare le udienze. Ma alla domanda se si tratti davvero di un provvedimento «salva-premier», il segretario di Magistratura democratica, Giuseppe Cascini, risponde con durezza: «Sarebbe molto grave se si sospendessero 100mila processi per non farne celebrare uno. Ci rifiutiamo di crederlo. Nel nostro ordinamento non è consentito l’uso privato dei pubblici poteri».
Si parla del processo Mills e l’Anm esprime solidarietà ai magistrati di Milano, accusati di politicizzazione da Silvio Berlusconi, nella sua lettera al presidente del Senato, Renato Schifani. «La denigrazione e delegittimazione dei singoli magistrati - dice l’associazione - non fa che provocare la delegittimazione di tutto il sistema, mettendolo a rischio».
Sulla riproposizione del lodo Schifani l’Anm decide di non pronunciarsi, perché ancora non c’è un testo parlamentare su cui discutere. Quello che vuole chiedere al Palazzo è «che fretta c’era» di fare provvedimenti come quello sospendi-processi, che avranno conseguenze così negative.
«Vogliamo far comprendere che cosa accadrà», spiega Palamara, ricordando che «la promessa costituzionale di una ragionevole durata vale per tutti i processi». Perché non ci sono solo le chiacchiere, l’associazione ha preparato 2 pagine d’effetto con 5 esempi concreti. Il quadro è quello della sospensione dei processi che non arrivano al tetto di pena dei 10 anni o dell’ergastolo. 1) Un procedimento ad uno studente che cede gratuitamente una dose di hashish ad un coetaneo sarebbe celebrato, mentre verrebbe bloccato quello ad uno straniero irregolare che violenta una studentessa alla fermata del tram. 2) Sarebbe sospeso il processo a due zingarelle che rapiscono un bambino, ma le stesse finirebbero subito alla sbarra se rubassero un pezzo di formaggio in un supermercato e, scappando, dessero una spinta alla guardia. 3) Lo stop ci sarebbe per un processo a un medico che per grave errore provocasse la morte di un bambino e non per quello ad un giovane che ruba il cellulare a un coetaneo, minacciandolo con un temperino. 4) Si farebbe prima il processo ad un ragazzo che compra un motorino rubato e cambia la targa di uno all’assessore che ha ricevuto tangenti per una gara d’appalto.

5) Sarebbe sospeso il processo ad uno straniero ubriaco che al volante di un’auto rubata investe 3 pedoni, per far spazio a quello contro 2 parcheggiatori abusivi che chiedono un euro ad un automobilista minacciando di rigargli la portiera.

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